Amo molto l’esperimento punk fatto con gli Zen intitolato Metal Arcade, tra cover e pezzi originali rivisitati, mi è sembrato sia stato spinto poco, come mai?
Devi considerare che quando vai a vedere un concerto degli Zen il pubblico delle prime file è tra i 17 e i 23 anni, per noi è stato importante ristampare i vecchi album per far capir loro che non avevamo fatto solamente “Andate tutti affanculo” e “Nati per subire”, l’ep serviva appunto anche per comunicare da dove venivamo, il nostro background e cosi via. L’abbiamo promosso normalmente in verità, è ovvio che l’interesse rispetto ad altre cose che facciamo è stato forse minore, ma anche per me è una delle cose più belle che mi sia capitato di fare insieme agli Zen.
Quando ti ho intervistato nel 2009, ai tempi di Andate tutti a Fanculo parlammo del progetto di Manuel Agnelli realizzato in collaborazione con XL dove hai preso parte anche tu, “il paese è reale” . Non sembravi del tutto soddisfatto dei risultati; Xl e Agnelli hanno lanciato recentemente “Hai paura del buio?” cosa ne pensi?
Odio parlar male di chi realizza iniziative di questo tipo, e non è perchè “voglio parlarne male” per forza, intendiamoci. Manuel Agnelli ha sempre mantenuto un certo rapporto con le riviste, e mi disse mesi fa se volevo partecipà a sta cosa, poi non l’ho più sentito. Non lo so, sono robe fighe che hanno anche il loro senso, ma io non credo che a cambiare il mondo saranno gli artisti, si può certo fare qualcosa ma lo si può fare anche semplicemente con la propria attività; nel nostro piccolo per esempio realizzare un piccolo disco punk è una follia, discograficamente parlando, ma è il nostro modo di far crescere il pubblico giovane; il nostro modo di far crescere il pubblico giovane è produrre gruppi nuovi come Criminal Jokers, Fast Animals and Slow Kids, Casanovas. Poi non lo so se un giorno avrò voglia di circondarmi di tutti i miei amici e a spada tratta difendere la giustezza delle cose, io sinceramente non ho nessuna risposta giusta, quind boh…..ripeto, si tratta di un festival di tre giorni, con tanti gruppi; ce ne sono tanti di festival e sopratutto quello che mi fa incazzare di quel messaggio li, è che la scorsa estate con gli Zen abbiamo fatto 50 date, cinquanta in quattro mesi, roba tipo dodici al mese, tutte fatte nell’ambito di festival messi in piedi da ragazzi che si sbattono moltissimo, spesso festival strafighi e a volte anche con numeri enormi; perchè nessuno ha scritto che al Filgosto c’erano diecimila persone e forse a “Chi ha paura del buio?” ce n’erano appena 4000? E questo non è successo perchè al Filgosto c’erano gli Zen, ma perchè i ragazzi che l’hanno organizzato hanno lavorato bene sul loro territorio, quelle sono le persone a cui dedicare una copertina, porca troia! Questa è la mia opinione, punto. Tutti i ragazzi che mettono su dei festival, che si sbattono, che non prendono una lira, che mi portano il prosecchino perchè ho bisogno di bere bene, e che li vedi li mentre si sbattono per te e ti vergogni quasi, anche se cazzo, tra te e te dici che che sono dieci anni che giri, ovvio che un minimo…ecco alla fine questi ragazzi qua non li caga nessuno, perchè il mondo lo salva Manuel Agnelli e i gruppi che suonano gratis, bravi! fate i benefattori di un festival….vedi mi fai incazzare tutte le volte!!! (ridiamo). Io a questi ragazzi qua gli devo la mia vita, ogni volta che ci chiamano ad un festival e ci pagano, perchè mi rendo conto che i 300 volontari che ci lavorano non prendono una lira. Perchè non vien fatta una copertina con i cento festival meglio d’Italia, con tutti i promoter fotografati in gruppo “noi stiamo facendo la cultura di questo paese” ? Perchè?! No, non succede. Vuoi fare invece la tua cricca, il tuo festival, e va anche bene ma di metterci in mezzo tutto questo eroismo e l’idea di “cambiare il paese”, proprio no.
Prima parlavi dei gruppi che hai prodotto artisticamente, come per esempio i Criminal Jokers, è una strada che hai intenzione di continuare a percorrere, hai qualcosa di nuovo in cantiere?
Si quando riesco a trovare dieci minuti (ride) L’idea di Ice for Everyone è legata gli Zen, noi paghiamo tutto ma per pagare tutto abbiamo bisogno del Merchandising degli Zen che è una forma di re-investimento, quindi il gruppo deve per forza ripartire. Non appena succede, la prima band che vediamo ad un festival e che spacca, si fa. La regola è quella, ammorbiamo il mondo della musica con la nostra anzianità e per contro ci sembra giusto ricambiare a livello generazionale producendo nuovi gruppi.
Il nuovo degli Zen a che punto è?
Stiamo remixando, l’album è finito, è un ritorno alle vecchie sonorità della band, avevamo delle belle canzoni, funzionavano bene, perchè aggiungere altro?
La foto Galleria di Bianca Greco