Era quindi necessario che Wenders ripartisse proprio da qui per rilanciare il suo cinema? Perché no, se nel gioco affettivo, ci spinge a riflettere sul nostro modo di essere in una relazione quasi fosse a filmare dentro il set di un film di Sirk, ma mostrandoci comunque uno straniante sonnambulismo, che come nei piani dell'immagine stereoscopica, si sdoppia tra presenza e assenza, cinema del passato e cinema del futuro. Per rappresentare questa presenza anelata, il chiasmo della terza dimensione era semplicemente una possibilità.