Forever-Forever con il filtro dell'età acerba interpreta il difficile periodo di transizione dell'Ucraina durante gli anni novanta, dalla dittatura al doloroso e lungo percorso verso lo stato di diritto. Visto nella sezione Orizzonti Extra di Venezia 80
Intorno ad una maternità disattesa, Stefanie Kolk costruisce un film notevole, dove la reiterazione ostinata della donazione come prassi, si oppone alla spietata univocità della durata. Visto a Venezia 80 nella sezione Giornate degli Autori
Il carcere, un mondo separato dal mondo che si può solo scrutare. Tana Gilbert raccoglie i video clandestini di un gruppo di detenute cilene e insieme a Karina Sanchez costruisce un racconto testimoniale commovente e terribile. Visto a Venezia 80 nella sezione parallela de La Settimana Della Critica.
Con il suo primo lungometraggio di finzione, Mika Gustafson mette a punto le scelte che hanno caratterizzato il suo interesse per il femminismo anarchico. Visto a Venezia 80 nella sezione Orizzonti
Alix Delaporte innesta il suo sguardo e quello di un'incantata Alice Isaaz sull'accelerazione dell'immagine reportistica. Riassumere la capacità di osservazione, contro la reificazione della catastrofe. Visto fuori concorso a Venezia 80, la recensione di Vivants.
Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík entrano nella sotterranea di Kharkiv popolata da più di 1.500 rifugiati e raccontano il tempo della sopravvivenza e del gioco che si oppone a quello della guerra. Visto a Venezia 80 nella sezione Giornate Degli Autori
I vampiri sono tra noi. Il primo film di finzione di Céline Rouzet, in concorso nella sezione Orizzonti di Venezia 80, è un'anti-elegia disumana che spinge a riconsiderare l'umanità, tra politica della rimozione ed è espulsione di tutti i soggetti eccentrici, considerati già morti.
Inno alla dea pagana del fulmine e delle acque, Sem Coração è il primo film di Nara Normande e Tião, visto nella sezione Orizzonti di Venezia 80. La recensione.
Opera prima per la canadese Delphine Girard, Quitter la Nuit è l'anatomia di uno stupro fuori dal solco drammaturgico degli ipermedia, macchina per creare vittime e mostri. Presentato nella sezione parallela de Le Giornate Degli Autori a Venezia 80. La recensione