In occasione della Semaine de la Critique Mubi presenta una selezione di titoli legati alle passate edizioni per celebrare i 50 anni di programmazione, gratis per le prime 1000 visioni fino al 30 giugno, tutti i dettagli...

The Tree of life ci getta al centro di un processo di scambio tra una "lingua" cinematografica primordiale e il tentativo di restituirle libertà attraverso una frammentazione del punto di vista vicina al movimento di un piano sequenza senza fine, dopo la visione Cannense torniamo a parlare dell'ultimo film di Terrence Malick...

Solidarietà per Susanne Bier; non distribuiremo mai un film di Von Trier in Italia, sono parole della direzione di Teodora Film in seguito alle dichiarazioni antisemite del regista Danese, tutti i dettagli...

E' divertente come un vibratore l'ultimo film di Robert Rodriguez, ma al di là di una funzione masturbatoria di assoluto godimento ci sembra che la roccaforte di un cinema votato alla venerazione cultuale scivoli inesorabilmente verso la costruzione di un mausoleo fanzinaro dove i coglioni si sono definitivamente sostituiti al cervello

Diciottanni - il mondo ai miei piedi in fondo è un preoccupante trait d'union tra il nostro cinema industriale e quello autonomo nato in seno alle scuole "indipendenti" di Cinema; attraversato da una vocazione mimetica, vive all'ombra del "padre" trasformando l'esperienza dello sguardo in un imbarazzante "giochiamo a fare il cinema?!"; la recensione di Alberto GIannini...

Il primo progetto non indipendente per Duncan Jones non solo conferma il suo talento, ma dimostra un controllo degno dei migliori risultati messi appunto dall' "economia" Cormaniana; vero e proprio cinema dell'esperienza che ci compromette con la materialità del set; Source Code, nelle sale Italiane in questi giorni

Il cinema di Pasquale Scimeca è incessantemente e radicalmente epirogenetico, isostatico, muove il racconto come le terre colpite dai fenomeni di bradisismo facendo emergere tradizioni sommerse, lembi di una cultura marginale, scuotendo l’immagine della storia con una forza tale da affidarne la lettura e l’interpretazione a quelle sedimentazioni che si annidano in tutte le manifestazioni del linguaggio popolare anche quelle più insospettabili

Nell'ultimo film di Nanni Moretti è l'interno del set osservato dal recinto di una ricostruzione impossibile e meticolosa che viene sgretolato in uno spazio non visto, un'immagine dell'assenza che descrive un'anima sempre più inabitabile da parte del pensiero