Michele Faggi

Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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Foxtrot di Samuel Maoz – #Venezia74 Concorso – la recensione

default Michele Faggi - 2 Settembre 2017

A otto anni di distanza da Lebanon, leone d'oro a venezia 66, l'israeliano Samuel Maoz torna al festival in concorso con il suo secondo lungometraggio. La recensione di Foxtrot

The insult Di Ziad Doueiri – #venezia74 – concorso

festivalcinema Michele Faggi - 2 Settembre 2017

The insult, in concorso a Venezia 74, la recensione

The Human Flow di Ai Weiwei – #Venezia74 – concorso: la recensione

covercinema Michele Faggi - 2 Settembre 2017

Ai Weiwei non arretra davanti al sacro e alla morte. The Human Flow in concorso a Venezia 74

First reformed di Paul Schrader – #Venezia74, concorso: la recensione

festivalcinema Michele Faggi - 1 Settembre 2017

"Lo spaventoso infrangere di idoli" di cui parla Thomas Merton e la purificazione del santuario verso il vuoto e l'assenza dell'immagine, è la tensione che Schrader insegue in ogni immagine di First reformed, opera feroce e inquieta, attraversata da infinite contaminazioni eppure di rarissima purezza.

Nico di Susanna Nicchiarelli – #Venezia74 – Orizzonti: la recensione

festivalcinema Michele Faggi - 1 Settembre 2017

Ti sei scordato di rispondere. La Nico di Susanna Nicchiarelli cerca la qualità di un suono inaudibile, tra memoria e il dramma dell'esilio.

William Friedkin – The Devil and Father Amorth – #Venezia74 – Fuori Concorso: recensione

festivalcinema Michele Faggi - 31 Agosto 2017

L'oggettività per Friedkin è piccola cosa, perché ciò che conforma e seleziona il reale è sempre la posizione dell'osservatore. Ecco che la fede, anche quella scientifica, appare come "deliberata allucinazione", mentre la vita, anche quella dentro la stanza di un piccolo esorcismo, diventa conoscenza degli antipodi e suo superamento.