La recensione di Natale col boss

Indie-eye è seconda classificata a eContent Award, il premio per i migliori contenuti digitali promosso da Medici Framework

È davvero uno specchio quello che produce tutti i riflessi nell'ultimo, bellissimo, film di Steven Spielberg? Spielberg gioca continuamente elaborando sulla struttura del cinema classico che ama (Capra, Ford, Hawks) un livello conversazionale che oscilla tra motto di spirito e un'idea di cinema sempre più rara, dove l'immagine è chiarissima e allo stesso tempo aperta a molteplici possibilità rispetto al suo significato letterale.

Per un attimo, quel rapporto di illusione e falsificazione reciproca che in Magic in the moonlight cercava di rintracciare la meraviglia anche attraverso il falso, nell'ultimo film di Woody Allen sembra incepparsi e si desidera che Emma Stone venga definitivamente soppressa per recidere quel rapporto nostalgico con il femminile alleniano, sempre uguale a se stesso. Sfortunatamente non accade

La serie ideata da Melissa Rosenberg per Netflix fa propri i principi di riconfigurazione della Marvel che nel lontano 2001 erano alla base della sperimentazione introdotta da Brian Michael Bendis. Ma rispetto al mondo di "Alias", il lavoro sui personaggi in "Jessica Jones" è ancora più radicale, rifiuta la vestizione supereroistica e ci immerge in un mondo oscuro dove l'abuso e la dimensione scopica regolano i rapporti

Leone nel basilico è un enigmatico viaggio della memoria dove lo spazio architettonico assume le caratteristiche di un'astrazione metafisica, confine tra lo stupore e l'incubo che il regista romano riesce a contenere anche in una sola inquadratura individuando il punto in cui la realtà muta in qualcos'altro. Film strabordante e onesto, gravido di spaccature e bellissime incertezze del digitale, mai alla ricerca di quella perfezione formale che congela certo cinema italiano in una dimensione asettica e inerte, non importa da quale lato della realtà.

La recensione di Quel fantastico peggior anno della mia vita

The Hateful Eight, il nuovo film di Quentin Tarantino, apre una serie di questioni legate al "giusto" formato di proiezione, facendo un radicale viaggio nel tempo. Vi raccontiamo alcune cose sulla storia dell'Ultra Panavision 70, il formato utilizzato dal regista americano per realizzare "The Hateful Eight"