mercoledì, Aprile 2, 2025

Michele Faggi

Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.
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The last showgirl di Gia Coppola: recensione

The Last Showgirl, saggio visuale di Gia Coppola, dove il corpo potrebbe soccombere, eppure resiste rispetto all'illusione abbagliante della rappresentazione. Pamela Anderson, allarga lo spazio rappresentativo che senza paura, "paga alla vita il prezzo che dev’essere pagato". La recensione del film, in sala dal 3 aprile 2025

Infinity Pool di Brandon Cronenberg: recensione del 4k + Blu-ray Turbine Media

La versione Media Book di "Infinity Pool" pubblicata dalla Tedesca Turbine Media è un must have. Due dischi, 4k e Blu Ray e moltissimi contenuti extra, tra cui il corto realizzato da Brandon Cronenberg tra "Antiviral" e "Possessor". La recensione dettagliata del film e dei contenuti extra.

Roqya (Hood Witch) di Saïd Belktibia: recensione

Golshifteh Farahani, iraniana stanziata a Parigi, artista apolide, militante attiva e persona non grata per il regime di Teheran interpreta un personaggio in lotta e in continua fuga dall'organizzazione sociale dello spazio urbano. Nour occupa un ruolo “clandestino” sia per le regole della società che la accoglie, ma anche per la sua comunità di riferimento.  La caccia alla strega, con quella violenza estrema che non risparmia il corpo, martoriato da calci, pugni, e una cieca necessità di soppressione, potrebbe essere fuori dalla Francia, per le strade delle città iraniane dove operano le milizie della polizia morale, oppure in qualsiasi fenomenologia dei processi insediativi che caratterizza alcune enclavi etniche dove le donne possono essere punite, escluse o addirittura uccise per scelte considerate eccedenti. La recensione di Roqya, primo lungometraggio di Saïd Belktibia, prodotto da Ladj Ly

Spetsialna Operatsiia (Special Operation) di Oleksiy Radynski – Berlinale 75 (Forum)

Il regista ucraino Oleksiy Radynski, insieme al grande sound designer lituano Vladimir Golovnitski, il cui talento ha contribuito a creare l’aura sonora di alcuni film di Sharunas Bartas e Sergei Loznitsa, per citarne solo alcuni, realizza con "Spetsialna Operatsiia" un saggio claustrofobico su un paese sotto assedio, capace di mostrare, con la persistenza dei dispositivi automatici di ripresa, le violazioni e i danni non solo all’interno della centrale di Chernobyl durante la breve occupazione russa del 2022, ma anche la distruzione nelle aree esterne circostanti.

L’ Incroyable femme des neiges di Sébastien Betbeder: recensione – Berlinale 75 – Panorama

Nella splendida nuova avventura con l'alterità immaginata da Sébastien Betbeder, Blanche Gardin è un'anti-Amelie, un ponte tra due mondi, proiettato verso la fusione con il paesaggio. Su L'incroyable femme des neiges, visto a Berlino 75 nella sezione Panorama

On vous Croit di Charlotte Devillers & Arnaud Dufeys: recensione – Berlinale 75 (Perspectives)

Nel loro primo lungometraggio, i belgi Charlotte Devillers & Arnaud Dufeys scelgono di avvicinarsi fino al limite ai corpi e ai volti dei personaggi, per rinchiudere ansie e urgenze dentro la struttura di un tribunale, filmata con intenti concentrazionari. Su "On Vous Croit", sorprendente opera prima sulla tutela dei minori e lo scontro durissimo con le regole dello stato di diritto. Visto a Berlino 75 nella sezione Perspectives

Sorda di Eva Liberdad: recensione – Berlinale 75 (Panorama)

Sorda, ovvero ascoltare ed ascoltarsi con altri sensi. Pur nella sua apparente semplicità, l'esordio di Eva Liberdad nel lungometraggio evidenzia le difficoltà di stabilire una connessione tra gesto e pensiero, all’interno di una società immersa nel superfluo della saturazione acustica e nell'eccessivo parlarsi addosso dell'esperienza collettiva. Visto nella sezione Panorama della Berlinale 75, la recensione

Ari di Léonor Serraille: recensione – Berlinale 75 (Concorso)

Léonor Serraille racconta un altro soggetto destituito, nuovo tassello nella sua galleria di personaggi liberi, ma questa volta percorre una via più radicale, in un formidabile esempio di cinema poetico che si serve di elementi e frammenti dalla storia delle arti, costantemente fuori luogo e fuori tempo, per raccontare l’uscita dai ruoli. Visto in concorso a Berlino 75

Michele Faggi

Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.
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