Viaggio di memorie lungo il viaggio della memoria, direzione Auschwitz, là dove i binari dei treni finiscono in un binario morto. Due fratelli e una storia di affetti spezzati, di assenza, di ricerca, di ritrovamento, forse.
Quello che Corbijn mette in scena con Life non è un biopic, è il viaggio concettuale che sempre la fotografia costruisce intorno ai due poli, il soggetto inquadrato e l’occhio che guarda, e spinge lo sguardo verso un oltre che è al di là dello spazio e del tempo.
Prodotto da On My Own con il contributo del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Pecore in erba è un piccolo gioiello di satira graffiante, una caricatura così abile da sembrare verità, un modo di dissacrare stereotipi usando la risata come arma, per affermare attraverso la negazione e ridicolizzare piuttosto che ribattere argomentando e accalorandosi.