Dall’ultimo romanzo di Orhan Pamuk, Il Museo dell’Innocenza, nasce nel 2012 il Museo reale in cui il tempo diventa spazio, deposito della memoria individuale e collettiva, invenzione letteraria e realtà che prendono forma fondendosi nel canto per una città, Istanbul.
Emir Alper scruta la natura umana nell’impatto con l’habitat in cui le tocca vivere, ne registra le alterazioni e con tocchi minimi, sfumati da sapienti tagli di scena e usando una fotografia carica di ombre, acuminata e inquietante, mette in scena tutto il disordine emotivo possibile. Abluka in concorso a Venezia 72