mercoledì, Novembre 20, 2024

Paola Di Giuseppe

Paola di Giuseppe ha compiuto studi classici e si occupa di cinema scrivendo per questo e altri siti on line.
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Fratelli e sorelle della famiglia Toda di Ozu Yasujiro

Anno 1941; Ozu è tornato alla macchina da presa dopo quattro anni passati prima in guerra e poi a lottare con la censura. E’ maturato ormai il tema dominante degli anni successivi, la famiglia e la sua decadenza, siamo al tramonto dell’etica. La compostezza è la sua cifra, c’è un mondo che crolla davanti a lui e bisogna rifondarne le basi e quello che conta è la sincerità

Il figlio unico di Ozu Yasujiro

Film del passaggio al sonoro, in un Giappone pesantemente colpito dalla crisi economica pre-bellica, dimensione pubblica e privata s’intrecciano in una storia di drammatica attualità, in cui sentimenti, legami famigliari, ideali e progetti sono pesantemente compromessi dal bisogno e dalla mancanza di prospettive di lavoro e di affermazione.

Storia di erbe fluttuanti di Ozu Yasujiro

Uno degli ultimi “muti” di Ozu, Storia di erbe fluttuanti è storia di attori girovaghi, erbe fluttuanti sulla superficie della vita, spinte da invisibili correnti sotterranee.

Una locanda di Tokyo di Ozu Yasujiro

Film dalla caratterizzazione sottoproletaria non frequente nel cinema prebellico di Ozu e in seguito del tutto abbandonata, è il quarto di un polittico dedicato a Sakamoto Takeshi, icona del muto giapponese, attore versatile, di grande presenza scenica, a pieno titolo vicino ai più grandi nomi della cinematografia mondiale.

Una donna di Tokyo di Ozu Yasujiro

Prova pienamente matura di grande cinema muto per un falso d’autore creato da Ozu stesso in vena di scherzi con la complicità del suo unico, fedelissimo sceneggiatore, Kogo Noda.

Capriccio passeggero di Ozu Yasujiro

Davanti ad un muto di Ozu la domanda che sorge ogni volta spontanea è: ma che bisogno aveva del sonoro?

Sono nato ma… di Ozu Yasujiro

Capolavoro del cinema muto, Sono nato ma… interpreta l’anima originaria del genere shomin-geki, cinema libero e inventivo, commedia leggera e sorridente appena attraversata da istanze sociali destinate a divenire più marcate negli anni a venire.

Tardo autunno di Ozu Yasujiro

Uno dei pochi film a colori di Ozu, e uno degli ultimi, poi nel ’63 la morte se lo portò via. Colori netti, definiti, una tavolozza che di autunnale non ha nulla perché lo spazio qui è per la giovinezza e il suo futuro, benché i tre protagonisti maschili siano, effettivamente, alle soglie dell’inverno. Ma non mostrano di crederci…

Paola Di Giuseppe

Paola di Giuseppe ha compiuto studi classici e si occupa di cinema scrivendo per questo e altri siti on line.
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