Apparentemente informale, Adieu au language cerca piuttosto una forma incontaminata. Teatrologia e narratologia, estetica e neuroscienze, dal muto al 3D, da Platone alla cibernetica, un patchwork di sequenze ipnotizzanti rifonda ancora una volta il cinema di Godard.
Pride di Matthew Warchus è una storia vera, una commedia brillante che diverte e commuove, un’alleanza inedita fra omosessuali e minatori in lotta orgogliosa nell’Inghilterra del thatcherismo avanzato.
Premio della giuria a Cannes, ex aequo con Godard, vorrebbe essere un dramma a tinte forti di amore filiale e amor materno, dipendenza reciproca e bisogno di libertà, durezza del vivere e fuga del sogno. Mommy resta invece un’opera di tormentata inconcludenza.
Viaggio nell’assurdo in sei quadri, Storie pazzesche è un atterraggio senza freni nel territorio privo di confini tra civiltà e barbarie. In sala il film di Damian Szifron
La sapenza di Eugène Green è passato da Locarno e più recentemente è tornato a Torino, dopo l'omaggio dedicato dal festival nel 2011. Un film girato in Italia, nei luoghi dell’arte dove la bellezza è manifestazione dell’umano e segno del divino.