L’ombra del cambiamento, o semplicemente un’ombra che non ha mai abbandonato del tutto la vita di Nick Cave, qui si materializza con un corpo mostruoso, la paura che prende forma e lascia spiazzati. Si ripete quasi come una cantilena dalla voce rotta che fa risuonare l’eco della “tragedia” e mostra tutt’ora gli strascichi del “trauma” legato irrimediabilmente alla morte di Arthur Cave, avvenuta l’anno scorso dopo una caduta di 60 piedi da una scogliera di Brighton.
Il melodramma di Derek Cianfrance rivela tutt'altro: la fragilità a cui siamo soggetti soprattutto nel confronto con “l’altro da sé”, che può trasformarsi nel più orrorifico degli incontri/scontri. La recensione di The Light Between the oceans, in concorso a Venezia 73
La proficua conversazione tra Silvia D'Amico, Lorenzo Sportiello, Enrique Gonzalez Müller, ospiti al press meeting del 28 luglio al Lago Film Fest, ha portato alla luce elementi comuni: il coraggio di osare, il superamento dei limiti e l'abbattimento delle proprie difficoltà emotive per uscire dalla “comfort zone”.
Ne "La foresta dei Sogni" la redenzione, il gesto nella direzione del recupero del sentimento, giunge in ritardo sugli eventi. La foresta, tòpos ricorrente nel sentire cinematografico di Gus Van Sant, è vero e proprio essere vivente che agisce sulle coscienze.
Esce domani 28 aprile nelle sale Italiane il film di Leyla Bouzid presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 72. Cinema minimo, fatto di gesti minimi che lascia sullo sfondo le vicende laceranti che infiammarono Tunisi nel 2010