Dopo i primi titoli della sezione Panorama, la Berlinale ha annunciato i restanti titoli con due comunicati stampa separati, l’ultimo reso noto lo scorso 21 gennaio. La selezione completa include 51 film da 33 paesi divesi tra cui 17 inclusi nella sezione dedicata al cinema documentario nota come Panorama Dokumente, e 34 opere di finzione suddivise tra il programma principale e la sezione Panorama Special.
33 titoli sono prime mondiali, altri nove premiere internazionali e premiere europee. Il Teddy Award, il più antico premio dedicato alla cultura LGBT compie quest’anno 30 anni e sarà celebrato con una selezione di 17 titoli.
Panorama Special aprirà quindi i battenti venerdi 12 febbraio allo Zoo Palast con il film El rey del Once (The Tenth Man) di Daniel Burman e War on Everyone di John Michael McDonagh, di cui abbiamo già parlato in un articolo precedente.
L’argentino Burman torna quindi a Berlino dopo aver aperto proprio la sezione panorama nel 1998 con il suo film di debutto e aver presentato altre opere sempre nella città tedesca negli anni successivi, tra cui El abrazo partido che partecipò al concorso vincendo due orsi d’argento. Il film che porta quest’anno al festival racconta la vita sfaccettata del quartiere ebraico di Buenos Aires.
Argentino è anche Maximiliano Schonfeld che porta al festival il suo La helada negra (The Black Frost) attraverso il quale racconta la vita degli antenati dell’immigrazione europea, tra terra e tradizione.
Indignation, è il debutto di James Schamus, uno dei produttori indipendenti americani più importanti e presidente della giuria internazionale alla Berlinale del 2014. Il film è basato su un romanzo di Philip Roth. Si narra di un giovane studente che si batte per i propri ideali durante la guerra di Corea.
Andrew Neel porta al festival Goat. Vita traumatica durante gli anni del college, su sceneggiatura di David Gordon Green. È un racconto di formazione alla rovescia, che documenta il processo di disumanizzazione che attraversa il sistema educativo statunitense contemporaneo, e il modo in cui questo favorisce lo status quo della classe dominante-bianca; il film è prodotto da Christine Vachon e James Franco.
Little Men è il film di Ira Sachs che racconta la fine di un’amicizia adolescenziale ambientata nella Brooklyn di oggi attraverso i cambiamenti socio economici e identitari. Il film interseca anche la sezione Generation del festival.
Harmony Lessons del Kazaco Emir Baigazin era in concorso alla Berlinale 2013 (questa la nostra recensione); il regista torna nella sezione Panorama con Ranenyy Angel (The Wounded Angel) con la seconda parte di una trilogia sull’adolescenza e la complessa relazione con un mondo disumanizzato.
Wayne Wang, grande veterano del cinema Hongkonghese già in concorso a Berlino nel ’95 torna con un film tratto dal racconto di Javier Marias e intitolato While the Women Are Sleeping, storia di un autore giapponese in vacanza interpretato da Takeshi Kitano, tra sogno e realtà creativa e sopratutto i baci onirici di una donna pericolosa, la sua musa.
While the women are sleeping – di Wayne Wang, con Beat Takeshi Kitano, il trailer
Lantouri è il nome di una gang di ladri che opera nelle strade di Tehran penetrando nelle case della popolazione più ricca. È il film dell’iraniano Reza Dormishian che torna nella sezione Panorama dopo I’m Not Angry, raccontando ancora la rabbia di una generazione con uno sguardo senza compromessi e feroce mentre osserva le disparità sociali del mondo iraniano contemporaneo.
Torna anche la tedesca Doris Dörrie con Grüße aus Fukushima (Fukushima, mon Amour), di nuovo alle prese con la cultura giapponese dopo il commuovente Kirschblüten – Hanami (Cherry Blossoms – Hanami) che era in concorso a Berlino nel lontano 2008. In questo film la cineasta tedesca racconta la storia di una giovane donna che vuole evadere dai suoi problemi facendosi amica una geisha più vecchia di lei nella zona di Fukushima. È un dramma universale dove le due donne devono imparare a liberarsi dalla prigione delle loro convenzioni mentali.
In Jonathan, Piotr J. Lewandowski debutta dietro la macchina da presa raccontando il lavoro di un giovane fattore e il modo in cui bilancia la vita di lavoro con l’assistenza che deve al padre malato. Ma quando giunge un amico di infanzia del padre per svelare alcuni segreti famigliari nascosti, il giovane fattore comincia ad osservare il mondo con occhi diversi.
Aloys è il film dello svizzero Tobias Nölle, dove Georg Friedrich interpreta un detective impiegato in un’agenzia investigativa che deve far fronte alla morte del padre.
Kater (Tomcat) è il film dell’austriaco Händl Klaus, che racconta la storia d’amore tra Stefan e Andreas.
La sezione Panorama Dokumente comprende il film di Mantas Kvedaravicius intitolato Mariupolis: ovvero la vita di tutti i giorni in Mariupol, città Ucraina ad est della Crimea e una volta occupata dai Greci. È il ritratto di una città in crisi dedicato ai suoi poeti e ai fabbricanti di scarpe.
Mapplethorpe: Look at the Pictures è il ritratto del noto forografo fatto da Fenton Bailey e Randy Barbato attraverso la golden era newyorchese tra i settanta e gli ottanta, fino alla sua morte per AIDS nel 1989
Uncle Howard di Aaron Brookner è ancora una storia di AIDS che si lega allo zio dell’autore, attraverso un legame che non è solo affettivo ma anche politico e che attraversa una pletora di documenti che ci raccontano ancora il passaggio tra gli anni settanta e gli anni ottanta.
Der Ost-Komplex (The GDR Complex) di Jochen Hick racconta di Mario Röllig, cittadino della GDR prigioniero politico nell’Ungheria del 1987.
In programma anche un omaggio alla produttrice Christine Vachon e alla sua Killer films, con la quale ha prodotto per più di venti anni cinema “queer” e indipendente e che negli anni è stato presentato anche alla Berlinale. Il primo film che la Vachon ha prodotto è Poison (Teddy Award 1991) di Todd Haynes a cui sono seguiti titoli come Boys Don’t Cry e il recente Still Alice oltre al recentissimo Carol sempre di Todd Haynes. Christine Vachon sarà omaggiata con lo Special Teddy durante la cerimonia di premiazione del Teddy Award di quest’anno, che lo ricordiamo, compie ben trent’anni. Nel programma celebrativo per il trentennale del premio, porterà un film della sua Killer Films ovvero Hedwig and the Angry Inch di John Cameron Mitchell, che nel 2001 vinse proprio l’ambito premio LGBT
Il debutto dei Cechi Tomas Weinreb and Petr Kazda intitolato Já, Olga Hepnarová (I, Olga Hepnarova) aprirà la sezione panorama l’11 febbraio 2016. Il film racconta la storia di una giovane donna che con un atto estremo cerca di liberarsi per poi affrontare la pena di morte in vigore fino al 1989 in Cecoslovacchia. Un tema quello della pena di morte che attraversa altri titoli della sezione panorama tra cui Shepherds and Butchers film sudafricano ambientato durante l’apartheid, e il documentario brasiliano Curumim.
She Loves, coproduzione svizzero-tedesca, aprirà invece la sezione Panorama Dokumente. Viaggio nel pensiero e nelle attitudini delle coppie eterosessuali, per misurare la temperatura del “paziente” Europa.
Rachid Bouchareb, veterano della Berlinale, torna con il suo La route d’Istanbul (Road to Istanbul): storia di una donna Belga che cerca disperatamente la figlia dopo che questo ha scelto di aderire alla jihad in Siria.
Aslı Özge porterà il suo primo film in lingua tedesca intitolato Auf Einmal (All of a Sudden). Shelley è invece una co-produzione tra Svezia e Danimarca diretta da Ali Abbasi, film dedicato al desiderio di avere bambini nel contesto dell’est europa e delle migrazioni per lavoro.
Tona anche Anna Muylaert, già Audience Award nel 2015 per A que horas ela volta (The Second Mother) e torna con Antes o tempo não acabava (Time Was Endless), dove un giovane uomo deve affrontare lo scontro culturale tra i rituali delle sue origini Amazzoniche e la vita urbana che lo lusinga. Yvonne Bezerra de Mello era il protagonista di Kriegerin des Lichts (Warrior of Light) quindici anni fa. Con Zona Norte la regista Monika Treut torna a farle visita per vedere come si è evoluto il suo sistema educativo alternativo che le ha consentito di lavorare con i bambini di strada per tutti questi anni.
Il cileno Alejandro Fernández Almendras con Aquí no ha pasado nada (Much Ado about Nothing) analizza la corruzione delle classi privilegiate cilene attraverso la posizione di alcuni adolescenti che di quel contesto fanno parte. Sempre dal cile il debutto di Alex Anwandter Nunca vas a estar solo (You’ll Never Be Alone) dove un padre cerca invano aiuto quando il figlio gay diventa vittima di un abuso orribile consumato intorno al luogo dove abita.
E J-yong, coreano, torna alla Berlinale con Jug-yeo-ju-neun Yeo-ja (The Bacchus Lady). Sempre dalla corea Weekends racconta l’emancipazione del movimento gay in patria. Proviene invece da Shanghai San Fu Tian (Dog Days) storia di un rapimento attraverso il quale si racconta la classe media della nuova Cina, oggetto anche del documentario Wu Tu (My Land)
Inside the Chinese Closet, sempre dalla Cina racconta invece dei matrimoni programmati e di convenienza, e di come questi cerchino di conservare l’antica struttura famigliare.
Who’s Gonna Love Me Now? è invece la storia di un giovane israeliano che torna dalla famiglia. Il fatto che abbia contratto l’HIV complicherà i loro rapporti. L’AIDS attraversa moltissime opere presentate nella sezione panorama, tra cui Strike a Pose sui ballerini del noto Blond Ambition Tour di Madonna; Brüder der Nacht (Brothers of the Night) e Kiki, oltre a quelli di cui abbiamo già parlato nel corso di questo articolo tra cui The GDR Complex, Uncle Howard, Mapplethorpe ed infine l’opera di finzione Théo et Hugo dans le même bateau
La lista completa dei film della sezione Panorama e Panorama Dokumente
Aloys – Swiss / France
di Tobias Nölle
con Georg Friedrich, Tilde von Overbeck
World premiere
El rey del Once (The Tenth Man) – Argentina
By Daniel Burman
With Alan Sabbagh, Julieta Zylberberg, Usher Barilka, Elvira Onetto
World premiere
Goat – USA
By Andrew Neel
With Ben Schnetzer, Nick Jonas, James Franco
International premiere
Grüße aus Fukushima (Fukushima, mon Amour) – Germany
By Doris Dörrie
With Rosalie Thomass, Kaori Momoi
World premiere
Indignation – USA
By James Schamus
With Logan Lerman, Sarah Gadon
International premiere – debut
Jonathan – Germany
By Piotr J. Lewandowski
With Jannis Niewöhner, André Hennicke, Julia Koschitz, Thomas Sarbacher, Barbara Auer
World premiere – debut
Kater (Tomcat) – Austria
By Händl Klaus
With Lukas Turtur, Philipp Hochmair
World premiere
La helada negra (The Black Frost) – Argentina
By Maximiliano Schonfeld
With Ailín Salas, Lucas Schell, Benigno Lell
World premiere
Lantouri – Iran
By Reza Dormishian
With Navid Mohammadzadeh, Maryam Palizban, Baran Kosari
International premiere
Little Men – USA
Cross-Section Generation
By Ira Sachs
With Jennifer Ehle, Greg Kinnear, Paulina Garcia, Alfred Molina
International premiere
Ranenyy Angel (The Wounded Angel) – Kazakhstan / France / Germany
By Emir Baigazin
With Nurlybek Saktaganov, Madiar Aripbai, Madiar Nazarov, Omar Adilov
World premiere
While the Women Are Sleeping – Japan
By Wayne Wang
With Beat Takeshi, Hidetoshi Nishijima, Shioli Kutsuna, Sayuri Oyamada, Lily Franky
World premiere
Panorama Dokumente
Brüder der Nacht (Brothers of the Night) – Austria
By Patric Chiha
World premiere
Curumim – Brazil
By Marcos Prado
World premiere
Europe, She Loves – Swiss / Germany
By Jan Gassmann
World premiere
Inside the Chinese Closet – Netherlands
By Sophia Luvarà
International premiere
Kiki – Sweden / USA
By Sara Jordenö
European premiere
Strike a Pose – Netherlands
By Ester Gould, Reijer Zwaan
World premiere
The Lovers and the Despot – United Kingdom
By Rob Cannan, Ross Adam
European premiere
WEEKENDS – Republic of Korea
By Lee Dong-ha
World premiere
Who’s Gonna Love Me Now? – Israel / United Kingdom
By Tomer Heymann, Barak Heymann
World premiere
Wu Tu (My Land) – People’s Republic of China
By Fan Jian
European premiere
Zona Norte – Germany
By Monika Treut
World premiere
Der Ost-Komplex (The GDR Complex) – Germany
By Jochen Hick
World premiere
Mapplethorpe: Look at the Pictures – USA / Germany
By Fenton Bailey, Randy Barbato
With Edward Mapplethorpe, Debbie Harry, Patti Smith, Gloria von Thurn und Taxis
International premiere
Mariupolis – Lithuania / Germany / France / Ukraine
By Mantas Kvedaravicius
World premiere
Uncle Howard – United Kingdom / USA
By Aaron Brookner
With Jim Jarmusch, Sara Driver, Tom DiCillo, Brad Gooch, Robert Wilson, William S Burroughs, Frederic Mitterand
European premiere
Antes o tempo não acabava (Time Was Endless) – Brazil / Germany
By Sérgio Andrade, Fábio Baldo
With Anderson Tikuna, Rita Carelli, Begê Muniz, Emanuel Aragão
World premiere
Auf Einmal (All of a Sudden) – Germany / Netherlands / France
By Aslı Özge
With Sebastian Hülk, Julia Jentsch, Hanns Zischler, Sascha Alexander Gerşak
World premiere
Aquí no ha pasado nada (Much Ado about Nothing) – Chile / USA / France
By Alejandro Fernández Almendras
With Agustín Silva, Paulina García, Alejandro Goic, Luis Gnecco, Daniel Alcaíno
European premiere
Jug-yeo-ju-neun Yeo-ja (The Bacchus Lady) – Republic of Korea
By E J-yong
With Youn Yuh-jung, Chon Moo-song, Yoon Kye-sang, An A-zu, Choi Hyun-jun
World premiere
La Route d’Istanbul (Road to Istanbul) – Algeria / France / Belgium
With Rachid Bouchareb
Mit Astrid Whettnall, Pauline Burlet, Patricia Ide, Abel Jafri
World premiere
Mãe só há uma (Don’t Call me Son) – Brazil
By Anna Muylaert
With Naomi Nero, Dani Nefussi, Matheus Natchergaele, Daniel Botelho, Luciana Paes
World premiere
Nunca vas a estar solo (You’ll Never Be Alone) – Chile
By Alex Anwandter
With Sergio Hernández, Andrew Bargsted, Jaime Leiva
World premiere
San Fu Tian (Dog Days) – Hong Kong, China / People’s Republic of China
By Jordan Schiele
With Huang Lu, Tian Mu Chen, Luo Lan Shan
World premiere
Shelley – Denmark / Sweden
By Ali Abbasi
With Ellen Dorrit Petersen, Cosmina Stratan, Peter Christoffersen
World premiere
Shepherds and Butchers – South Africa / USA / Germany
By Oliver Schmitz
With Steve Coogan, Andrea Riseborough, Garion Dowds
World premiere