domenica, Dicembre 22, 2024

Biennale Cinema Channel, la nuova piattaforma VOD con i film di Venezia

Arriva Biennale Cinema Channel, la nuova piattaforma VOD con i film delle passate edizioni del Festival di Venezia. I dettagli e i film con i link alle nostre recensioni su indie-eye Cinema

Biennale Cinema Channel è la nuova piattaforma streaming promossa dalla Biennale di Venezia in collaborazione con MYmovies, che presenta online un’importante selezione di film acclamati, opere premiate, rivelazioni, titoli da riscoprire della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica degli ultimi anni, rimasti inediti in Italia.

Biennale Cinema Channel è già attiva dalla mezzanotte di domenica 4 luglio, agli indirizzi www.labiennale.org e www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema/ con una library iniziale di 36 titoli delle sezioni Concorso, Fuori Concorso e Orizzonti delle edizioni della Mostra fra il 2007 e il 2020, di autori di tutto il mondo, fra i quali Atom Egoyan, Amat Escalante, Amos Gitai, Benoît Jacquot, Kiyoshi Kurosawa, Carlos Reygadas, Arturo Ripstein, Yesim Ustaoglu.

A questo primo gruppo di opere si aggiungerà dal prossimo settembre la consueta selezione di prime mondiali della Sala Web della 78. Mostra 2021, in contemporanea con le proiezioni al Lido. Successivamente l’offerta sarà costantemente aggiornata e tutti i film della library rimarranno sempre disponibili online.

Abbiamo deciso di creare un canale online in collaborazione con l’affermata piattaforma streaming italiana MYmovies – ha dichiarato il Direttore della Mostra Alberto Barberaper proporre al pubblico italiano una serie di film di alta qualità presentati in questi anni alla Mostra e attualmente non disponibili nel nostro territorio. Con questa iniziativa intendiamo aiutare tutti quei registi e produttori che credono nella Mostra di Venezia, offrendo loro la possibilità di ottenere una distribuzione per il mercato italiano, e sperando di regalare ai loro film una maggiore e più duratura visibilità”.

Si accede a Biennale Cinema Channel sottoscrivendo un abbonamento mensile da € 7,90 o trimestrale da € 19,90. L’abbonamento darà diritto ad accedere anche ai film disponibili online della Sala Web della 78. Mostra dall’1 all’11 settembre 2021. I film saranno in versione originale con i sottotitoli italiani e inglesi.

Biennale Cinema Channel presenta un quadro significativo del cinema internazionale d’autore degli ultimi quindici anni, che può offrire al pubblico stimolanti percorsi legati ad argomenti, provenienze, stili e idee di vario tipo.

Nel panorama di titoli selezionati, il tema della Storia, ad esempio, unisce diverse opere a partire da Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015), ricostruzione dell’intrico di interessi che portò all’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre del 1995. È possibile poi scoprire inedite situazioni di momenti storici complessi: Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso, 2012), sulla vittoria anglo-portoghese contro le truppe napoleoniche nel 1810; The Announcement (Orizzonti, 2018), un noir che affronta tra serietà e sarcasmo il colpo di stato in Turchia del 1963; The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019), l’odissea di un bambino testimone delle brutalità della Seconda guerra mondiale, raccontata coi toni del cinema d’autore; Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019, miglior regia), riflessione sul colonialismo bianco e sul genocidio dei popoli indigeni nel Cile d’inizio ’900; The Domain (Concorso, 2019), saga di una famiglia di latifondisti portoghesi dalla dittatura di Salazar ai giorni nostri.

Uniti da uno sguardo poetico e astratto, a cavallo fra vita e morte, realtà e immaginazione, follia e sogno, sono invece alcuni film che a Venezia si sono imposti come sorprese o scoperte: l’ipnotico argentino Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009); In Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020), espressione di un talento acerbo e inimitabile; The Mountain di Rick Alverson (Concorso, 2018) e Frenzy di Emin Alper (Concorso, 2015), sguardi diversi, uno americano e l’altro turco, sulla malattia mentale.

Donne forti, testarde, sognatrici o folli sono invece protagoniste in Tales di Rakhshan Banietemad (Concorso 2014, miglior sceneggiatura), mosaico di storie nell’Iran contemporaneo; nei racconti anch’essi corali dell’afghano Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi (Orizzonti, 2019) e dell’argentino Kékszakállú (Orizzonti, 2016, Premio Fipresci); nell’altro ritratto della società patriarcale iraniana Malaria di Parviz Shahbazi (Orizzonti, 2016) e nel dramma sentimentale Yema, ambientato in un villaggio algerino soffocato dal fondamentalismo islamico; nei thriller psicologici L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic (Concorso, 2008), À jamais di Benoît Jacquot (Fuori concorso, 2016, tratto da Body Art di Don Delillo) e Algunas Chicas (Orizzonti, 2013) e nella miniserie Shokuzai di Kiyoshi Kurosawa, che nel 2012 fu tra gli eventi della Mostra di Venezia.

Chi invece era presente nel 2015 difficilmente avrà scordato Dominique, il pescatore protagonista del commovente Tempête di Samuel Collardey (Orizzonti), padre amorevole e tenace, al contrario dell’ispettore sanitario interpretato da David Thewlis in Guest of Honour di Atom Egoyan (Concorso, 2019) o dei genitori della dinastia di imprenditori al centro di Parc di Arnaud des Pallières (Orizzonti, 2007).

Infine, tra gli altri titoli in programma, i film di quattro grandi registi: ancora Amos Gitai, in concorso lo scorso anno con Laila in Haifa; Arturo Ripstein, fuori concorso nel 2015 con La calle de la Amargura; Amat Escalante, Leone d’oro per la regia nel 2016 con La region salvaje, esplorazione “alla Zulawski” di un mondo di mostri e desideri; Carlos Reygadas, autore con Nuestro tiempo (Concorso, 2019) di un capolavoro sospeso fra autofiction e indagine sentimentale, oppure Free In Deed di Jake Mahaffy (Orizzonti, 2015)

Sono questi solo alcuni dei titoli da scorrere e scoprire nel catalogo di Biennale Cinema Channel, in attesa di Venezia 78 e dei film che la piattaforma proporrà in contemporanea con le proiezioni al Lido di Venezia.


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Redazione IE Cinema
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