Non è la prima volta che Julio Bressane si serve di un romanzo di Joachim Machado de Assis come punto di partenza per il suo cinema combinatorio.
L’intertestualità che organizza e stratifica il punto di vista in “Dom Casmurro” è materia fertile per elaborare una riflessione sulla Storia e il ruolo ambiguo della memoria, con l’inclusione dell’intero universo poetico Bressaniano e del suo stesso corpus filmografico.
Senza alcun riferimento diretto, “Capitu e o Capítulo” estende le suggestioni di “Educação Sentimental” e “Sedução da Carne”, sospese tra la possessione erotica e la prossimità ad immagini di qualità fantasmatica.
Queste ultime evocate attraverso un illusionismo ottico, quasi sempre indirizzato a partire dallo sguardo attivo, anche in termini pratici, dello stesso Bressane, che filma personalmente le distorsioni naturali attraverso uno specchio ovale, oppure la collocazione di una trina velata sull’obiettivo, diaframma tra i tanti ad interporsi tra la realtà e le manifestazioni della memoria.
Mantiene quindi al centro l’erotismo di un cinema tattile, soprattutto quando i corpi sfuggono e si manifestano come prodotto di un’idea inafferrabile.
Il romanzo di Joaquim Machado de Assis, racconto e allo stesso tempo monologo interiore sull’ossessione per l’infedeltà, viene rintracciato attraverso l’essenza di una narrazione che irrimediabilmente si stacca dalla dimensione naturalista, per orientarsi verso la combinazione filosofica e poetica di materiali Storici, iconografici ed infine filmici, che consentono di passare da un piano di lettura all’altro.
Rarissimo esempio di libertà e fluidità, dove il lessico del tableau vivant viene increspato dall’interno, per sollecitare le possibilità attive di uno sguardo trasparente.
Oltre ai numerosi riferimenti pittorici che esondano dalla carta da parati, c’è tutto il cinema di Bressane che descrive, connota oppure nega la qualità dei sentimenti affidata ai personaggi.
La grana e il suono materialmente differente, colloca sul piano mnestico le sequenze utilizzate da “Brás Cubas”, altro film di Bressane ispirato ad un romanzo di Joaquim Machado de Assis, “Cara a cara”, “Matou a família e foi ao cinema”, “A Familia do barulho”, “Tabu”, “Miramar”, “Rua Aperana 52”.
Al corpo inquieto di una splendida Mariana Ximenes, affida un ruolo che era stato di Alessandra Negrini (Cleópatra, A Erva do Rato) Josie Antello (Educação Sentimental, Garoto), Mariana Lima (Sedução da Carne) testimoni di una carnalità irregimentabile, che sfida l’intelletto e si manifesta come energia spirituale e viva allo stesso tempo, opposta alla deperibilità delle ossessioni e alla dittatura del ricordo.
Il tempo, nel cinema di Bressane, non è mai quello della Storia, sondata attraverso corrispondenze dinamiche. Le nature, mai morte, sono forme di conoscenza, che insieme ad altri oggetti sensibili, consentono un processo di anamnesi.
Presenze cancellate dal Brasile e dal percepire contemporaneo, che riemergono attraverso un processo di disseminazione, presenti e ancora possibili nel nostro cinema interiore.
Capitu e o Capítulo di Julio Bressane (75 min – Brasile 2021)
Interpreti: Mariana Ximenes Enrique Diaz Vladimir Brichta Djin Sganzerla Saulo Rodrigues Josie Antello Cláudio Mendes
Sceneggiatura: Júlio Bressane
Fotografia: Lucas Barbi
Montaggio: Rodrigo Lima
Musica: Damião Lopes