mercoledì, Dicembre 25, 2024

Comportamenti molto cattivi di Tim Garrick: la recensione

Quando Ric Browde pubblica “While I’m Dead… Feed The Dog” alla soglia del nuovo millennio, porta dentro la sua autobiografia un vero e proprio delirio rock’n’roll vissuto in vent’anni di vita losangelina passati a produrre gentaccia come Ted Nugent, i Poison, Faster Pussycat e una delle tante resurrezioni di Joan Jett. Il suo libro è un concentrato di spirito dionisiaco e pulsioni oscure, droga, sesso, mitomania; un  freak show disturbante che a poco a poco si trasforma in un’impietosa radiografia di Los Angeles e della sua decadenza, nel deflagrante contrasto tra cultura Glam e corruzione. L’adattamento cinematografico dell’esordiente Tim Garrick, che oltre a dirigere il film lo scrive insieme a Scott Russell, annovera tra i produttori associati lo stesso Browde, staccatosi successivamente dal progetto arrivando a sconfessarlo pubblicamente per la totale difformità con lo spirito originario del suo libro.
Se qualcuno avesse qualche dubbio quindi, “Behaving Badly” non conserva niente dello spirito corrosivo e “dark” del romanzo di Browde, trasponendo personaggi, situazioni e tono in un brutto teen movie senza energia e nascosto dietro una trivialità tanto esibita quanto innocua.
La madre di Ric Thibault, che come nel romanzo di Browde è un’etilista reduce da un tentato suicidio, è interpretata da Mary-Louise Parker, deformata fino all’umiliazione esattamente come succede ad Elisabeth Shue e Heather Graham, costrette ad un automatismo slapstick senza che questo diventi strumento di rovesciamento delle convenzioni narrative; perchè la preoccupazione di Garrick è quella di confezionare un oggetto banalmente nostalgico, illudendosi di fare qualcosa di diverso solo spingendo il pedale sulla gag scorretta ed eccessiva. Di fatto “Behaving Badly” sembra una rilettura stucchevole di alcune commedie statunitensi anni ’80, da Risky Business a Porky’s passando per maldestre citazioni dell’universo di John Hughes, con tanto di trucchetti pulp (freezed frame, azioni in fast forward, motion graphics per presentare i personaggi) e colonna sonora vintage. La traccia narrativa è più o meno quella di Browde; Ric Stevens, studente liceale, deve far colpo su Nina Pennington, una Selena Gomez ancora indecisa se togliersi di dosso i panni da disney-queen, e per questo si invischia in una serie di guai a catena che faranno emergere un mondo famigliare disastrato e delirante, con madri alcolizzate e ninfomani che si scopano i figli degli amici, un clero corrotto, festini clandestini, orge barely legal, padri assenti e pedofili. Ovviamente non bastano gli ingredienti, perchè lo spirito di “While I’m Dead… Feed The Dog” viene completamente depotenziato da questi continui giochi ad effetto; Garrick è incapace di controllare o liberare tutta questa materia, e sceglie la classica sutura della voice over veicolata dal personaggio principale, utile per dare un senso di coesione alla superficie. Del resto, rimangono a pelo d’acqua tutte le gag più triviali e quell’ironia esplicitamente enunciata, quasi a suggerire la sovrapposizione tra la patina del film e una volgarità che non esplode mai. Behaving Badly non disturba e non ferisce, e a Browde probabilmente non è piaciuto perchè del sangue di una vita vissuta non rimane alcuna traccia; il film di Garrick è come un ragazzino che si comporta male, niente di più.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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