Quattro anni da “Twin Peaks: The Return” e nel mezzo il David Lynch Theater, con previsioni del tempo, i numeri del giorno, l’artigianato “celibe”, il pollo Toototabon e la scimmia Jack Cruz.
Tra i rumors che si sono avvicendati in questo lungo periodo, il più insistente era quello relativo ad una nuova serie “limited” che suggeriva una collaborazione del regista di Missoula con Netflix, condita dalle consuete interpretazioni prodotte da una delle fandom più accanite, sull’eventualità che si trattasse di una possibile continuazione di “The Return” oppure addirittura uno spin-off di Mulholland Drive.
Smentite, avvistamenti, mezze parole gettate in pasto ai follower fino agli insider che pubblicano indiscrezioni su Reddit legate ad un progetto chiamato provvisoriamente “Wisteria” e il via libera di Netflix per 13 episodi della durata di un’ora e un budget di 85 milioni di dollari. Nessuna conferma, mentre le note di Production Weekly indicano un possibile inizio per le riprese, fissate a Maggio 2021 ai Calvert Studios.
Lynch si serve del canale YouTube per insinuare il tarlo di un nuovo film, seguito da un silenzio interminabile e dall’interruzione brusca dei sogni bagnati dei fan globali, interrotti dall’annuncio di Netflix che la serie “limited” non si farà, nonostante Mubi e IMBD mantengano la scheda con il titolo di “Unrecorded Night” e una possibile uscita indicata nel 2022.
Eppure le notizie trapelate non si placano e un fan accreditato come una specie di insider diffonde in rete alcune affermazioni desunte da uno dei responsabili delle location originali per le riprese del progetto, situate a Snoqualmie, dove la troupe si era effettivamente recata durante l’estate del 2021 per filmare qualcosa di “post-apocalittico”. Il tutto incrociato con le affermazioni di Laura Dern sul fatto che Lynch stesso avesse in mente qualcosa di “magnifico e radicale”.
Se con il desiderio a farla da padrone, interpretiamo il recentissimo tweet di Kaleem Aftab, notissimo selezionatore e curatore legato anche al Festival di Cannes, David Lynch potrebbe tirar fuori dal cilindro un progetto ostinatamente portato avanti, in barba ai niet di Netflix e alla pandemia, illudendoci con il tempo (ir)reale dei suoi whather reports. Quale forma possa avere è assolutamente impossibile prevederlo, mentre sembra probabile che abbia scelto l’imminente festival francese per presentarlo.
Aftab parla di “uno dei più grandi registi statunitensi” incluso nella selezione cannense e che ha realizzato alcuni dei suoi film e delle sue serie TV preferite. Un film “tenuto ben nascosto sino ad ora”, tanto che si dubita ancora della sua esistenza.
Se i nomi di Steven Soderbergh, Martin Scorsese e David Fincher sono altrettanto possibili, i loro rispettivi progetti, eccetto quello di Scorsese con Sharon Stone e Meryl Streep, non sono totalmente avvolti nel mistero come gli spostamenti, geografici e contrattuali, del genio di Missoula.
Thierry Frémaux presenterà alla stampa il programma cannense a Parigi, il prossimo giovedi 14 aprile.
Antenne dritte e sintonizzate.
(Foto dell’articolo di Georges Biard, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59768294 )