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Federico Fellini – Biografia dell’infanzia di Davide Bagnaresi: recensione

Il volume scritto da Davide Bagnaresi sull'infanzia di Federico Fellini, oltre ad essere un documento importante legato alla fase formativa del futuro regista e mai raccontata con necessario rigore storico, è anche un ritratto straordinario di una rimini che non esiste più. La recensione di "Fellini - Biografia dell'infanzia" pubblicato da Edizioni Sabinae

La forza e la debolezza del Fellini raccontato da Tullio Kezich, ha un comun denominatore caratterizzato dal peso che nella biografia del critico romano viene dato all’aneddotica. Il tono confidenziale e intimo di un’amicizia più che quarantennale, spinge la Storia in una dimensione mitica e confonde, fellinianamente, il vero con il falso.

L’ambizione di Davide Bagnaresi non è competere con questo totem eretto sulla stratificazione decennale che è stata fatta a partire dalla filmografia del regista riminese, ma colmare una lacuna presente nel lavoro di Kezich e quindi definire i confini del proprio lavoro laddove cominciava quella storia.

La biografia dell’infanzia quindi si propone di raccontare i primi anni di vita di Fellini, combinando documenti, testimonianze e riferimenti con un rigore storiografico inedito e con la verifica attenta delle fonti.

In questo senso, senza depotenziare il mito, si sfatano alcuni luoghi comuni intorno alla prima formazione felliniana e si ricerca il lato documentale di quei pezzi di vita, che nei film più noti, emergono già trasfigurati.

Ne viene fuori un inedito ritratto famigliare, tra necessità e mancanze, e soprattutto il territorio riminese descritto nel dettaglio, come primo incubatore di visioni e ossessioni che il giovane Fellini si porterà dietro per molto tempo.

La famiglia romagnola di impostazione matriarcale, con una madre forte e un padre sempre assente, i primi contatti con il gioco e la fantasia infantile, la controversa relazione con il fratello Riccardo, ma soprattutto i luoghi, gli spazi e le case.

Questi assumono un ruolo fondamentale, mentre Bagnaresi soppesa la loro reale influenza sulla creatività del giovane Fellini, individuandone una collocazione esatta dal punto di vista Storico.
Tra questi luoghi è necessario citare il Politeama di Rimini, oggi scomparso e ubicato proprio di fronte alla casa di Via Gambalunga 48, il secondo appartamento della famiglia Fellini. Il triennio di programmazione è quello tra il 1926 e il 1929, tra esibizioni circensi, quelle di Fregoli, del Nano Bagonghi e sopratutto di Yambo, ovvero il poliedrico Enrico Novelli, tra gli autori per ragazzi più seguiti dalla generazione di Fellini e amatissimo dal giovane Federico.

Anche la casa dei nonni, a Gambettola, è importante luogo di formazione, dove fa esperienza della campagna, affina l’amore per il disegno, lega con i cugini.
Ma è ai luoghi fuori dal contesto famigliare e domestico che Bagnaresi dedica molte pagine, definendo la scoperta di un mondo già apolide e attraversato da creature eccentriche.

Da queste premesse, che occupano le prime 95 pagine del libro, Bagnaresi definisce l’esplosione della primissima stagione creativa di Fellini, quella in cui comincia a cimentarsi con disegni e caricature, prima passione e propellente da cui partirà la sua stessa carriera.

La complicità iniziale della madre come aura protettiva entro cui sviluppare le proprie propensioni, successivamente tramutatasi in ansia e paura quando le cose diventeranno più serie, la lettura appassionata del Corriere dei Piccoli, con i personaggi che ispirarono Fellini durante l’infanzia, fino al primo pubblico con cui cimentarsi, quello della scuola, dei campi Dux, delle esposizioni dedicate alle prime caricature e allestite in un chiosco o in una vetrina del luogo.

Da qui Bagnaresi sviluppa una serie di capitoli, per esempio uno dedicato ai professori del liceo sospesi tra realtà e finzione, che dialogano con le prime trasfigurazioni felliniane. Ecco che si comprende appieno la qualità del lavoro sviluppato dallo storico riminese, capace di indagare con passione e intensità in quell’interstizio creato dalle due fasi dell’elaborazione creativa e situato tra sguardo e rimemorazione, cercando quindi nei documenti storici e nelle testimonianze un racconto di Rimini e dei suoi personaggi, che sta alla base della formazione umana ed artistica di Federico Fellini.

Federico Fellini, biografia dell’infanzia di Davide Bagnaresi
Pagine: 200 pp. illustrato
Isbn 979 12 80023 230
Prezzo: 18 euro
Editore: Edizioni Sabinae, 2021

David Bagnaresi è nato a Rimini nel 1977, da anni collabora con l’Università di Bologna occupandosi di tematiche storiche legate al mare, turismo e alla storia del motociclismo. Da tempo studia l’infanzia e la giovinezza di Federico Fellini nella sua città nativa. In merito ha pubblicato articoli e curato – per conto dell’Università Pntificia Salesiana – il progetto da titolo “Fellini e il sacro

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Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.
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