Per Rainer Rother, direttore artistico della Deutsche Kinemathek e responsabile delle retrospettive per la Berlinale, le parole pronunciate da Jim Stark, il personaggio interpretato da James Dean in “Gioventù Bruciata”, sono ancora vive. La confusione, il disallineamento con l’esistente, il senso di inadeguatezza, rendono flagrante quel sentimento anche oggi. Quelle domande e il film di Nicholas Ray hanno gettato le basi per i racconti cinematografici di formazione, ispirando, attraverso svariati generi, il cinema di tutto il mondo.
“Tra cambiamenti climatici, pandemia e conflitti globali – ha detto Rother – le giovani generazioni si trovano ad affrontare dubbi, paure e un futuro incerto. Il Cinema come istituzione culturale sempre in divenire, offre uno spazio di incontro e di idee per plasmare il futuro. Vivere i film sul grande schermo può essere un punto d’appoggio e può fornire senso d’orientamento. Si immaginano nuove libertà, ideali, si evocano profondi sentimenti che possono segnare le nostre vite. E i film di formazione, sono un dialogo di infinite possibilità, da cui il pubblico può trarre ispirazione“
Il direttore della Kinemathek ha coinvolto 30 registi affinché scegliessero direttamente il programma della retrospettiva per la Berlinale, selezionando il loro film di formazione preferito. Tra coloro che hanno accettato l’invito ci sono Maren Ade, Pedro Almodóvar, Wes Anderson, Juliette Binoche, Lav Diaz, Alice Diop, Ava DuVernay, Nora Fingscheidt, Luca Guadagnino, Ryūsuke Hamaguchi, Ethan Hawke, Karoline Herfurth, Nadine Labaki, Nadav Lapid, Sergei Loznitsa, Mohammad Rasoulof, Céline Sciamma , Martin Scorsese, Aparna Sen, M. Night Shyamalan, Carla Simón, Abderrahmane Sissako, Tilda Swinton, Wim Wenders, Jasmila Žbanić.
“Dopo due anni di pandemia, ci sentiamo tutti come un personaggio di un film di formazione. Non siamo più quello che eravamo e non sappiamo ancora cosa saremo – ha aggiunto Carlo Chatrian, direttore artistico del festival – La cosa buona che fanno questi film è trasformare l’incertezza in un senso di eccitazione per ciò che potrebbe accadere. Questa è la sensazione che vogliamo evocare con questo progetto. I film scelti forniscono rappresentazioni di giovani di varie epoche e paesi“
I film della selezione per ora annunciati includono grandi film del cinema internazionale come À nos amours di Maurice Pialat, Aparajito di Satyajit Ray, El Espiritu de La Colmena di Victor Erice, il Kaspar Hauser di Herzog, The Last Picture Show di Peter Bogdanovich, Maynila: Sa mga kuko ng liwanag di Lino Brocka, Prima Della Rivoluzione di Bernardo Bertolucci, Rebel Without a Cause di Nicholas Ray, Sans toit ni loi di Agnès Varda, Seishun zankoku monogatari di Nagisa Oshima, Splendor in the grass di Elia Kazan, Film Bleu di Krzysztof Kieślowski, Little Fugitive di Ray Ashley, Morris Engel e Ruth Orkin ma anche film meno conosciuti come Taifū kurabu di Shinji Sōmai, considerato come uno dei migliori film giapponesi degli anni ottanta, il bellissimo Touki Bouki del senegalese Djibril Diop Mambéty, film seminale che ha cambiato un’intera cinematografia, Sedmikrásky di Věra Chytilová, uno dei film chiave della nuova onda cecoslovaccha degli anni sessanta, Rue Cases-Nègres della regista martiniquaise Euzhan Palcy, il bellissimo De bruit et de fureur di Jean Claude Brisseau, il lituano Gražuolė diretto da Arūnas Žebriūnas, Kiseye Berendj dell’iraniano Mohammad-Ali Talebi. Ma c’è anche spazio per le formidabili commedie americane di Harold Ramis (Groundhog Day) e John Hughes (Ferris Bueller’s Day Off) e per quella australiana di P.J. Hogan (Muriel’s Wedding)
[Foto di Copertina: François Négret e Vincent Gasperitsch in “De bruit et de fureur” di Jean-Claude Brisseau. Fornita da Ufficio Stampa Berlinale]