Un ritratto del Giappone sul finire della Seconda Guerra Mondiale da una prospettiva intimista e lontana da qualsiasi spettacolarizzazione bellica, Hokage è il primo film di Tsukamoto a essere distribuito nelle sale italiane dai tempi di A Snake Of June del 2002.
Un piccolo orfano, una donna costretta a prostituirsi, un giovane reduce, un venditore ambulante in cerca di vendetta: quattro vite spezzate e altrettanti percorsi per rideterminarsi come esseri umani, istante dopo istante. Ambientata quasi interamente in un città devastata da bombe incendiarie, quella dei protagonisti di Hokage – Ombra di fuoco è una disperata ricerca di identità e di rivalsa in un mondo in cenere, un intrecciarsi di vie per la sopravvivenza che l’autore affronta con personalissima sensibilità.
Ancora oggi regista completamente indipendente (da sempre è anche produttore, direttore della fotografia e montatore dei propri film), Tsukamoto, con Hokage – Ombra di fuoco dà vita a microcosmo di tormento e riflessione, forte di una messa in scena essenziale quanto spietata. Un cinema scolpito dai contrasti, tra luce e buio, che per scavare negli animi e nel dolore dei suoi protagonisti parte dai corpi e dai più piccoli gesti, capaci di unire equilibrio e sperimentazione.
Un’indagine sulla dimensione umana e corporea che si muove lungo le ferite di un intero paese tenendosi lontana dalla spettacolarizzazione e dalle fanfare militari. «Dato che il mondo si sta allontanando dalla pace, mi sono sentito in dovere di girare questo film, come se fosse una preghiera», afferma il regista.
Celebre per capisaldi come Tetsuo: The Iron Man e Tokyo Fist, ancora una volta Tsukamoto indaga la condizione umana attraverso la concretezza della carne e le sue violazioni, i suoi traumi e il suo potenziale. Anche in questo racconto, dal respiro solo in apparenza disteso e riflessivo, a contare non è l’essere vittime, ma il reincarnarsi, il trasformarsi in qualcosa di nuovo.
Come preannunciato da Cat People sui loro canali social, ad aprile sarà invece la volta di Tetsuo: The Iron Man, il film più noto di Tsukamoto e manifesto del cinema asiatico body horror e cyberpunk degli Anni ‘80. Due titoli a cui se ne aggiungeranno altri durante l’anno, per celebrare il 65° anniversario di uno dei registi più importanti del panorama contemporaneo.