Niente macchinazioni stavolta, niente Abel Ferrara in vena di esotismi o Marco Tullio Giordana in modalità investigativa. Niente (con tutto il rispetto) Ninetto Davoli. Il bel documentario che Costabile e Savonitto hanno ultimato pochi mesi prima del quarantacinquesimo anniversario dell’assassinio di Ostia ha prima di tutto il merito, e il coraggio, di mostrare il Pasolini meno noto, quello dei versi in dialetto friulano e degli anni post-universitari a Casarsa (della Delizia). In un futuro aprile sembra abbracciare, come un paio di parentesi, gli anni romani dei film, delle controversie corsare, della fama.
E sebbene sia il Pasolini già adulto a parlarci mediante alcuni filmati di repertorio, conta di più la voce narrante di Daniele Fior, che recita brani da Amadio mio, Atti impuri, dalla poesia Supplica a mia madre il cui ultimo verso dà il titolo al documentario. Conta la presenza di Nico Naldini, cugino di primo grado di Pier Paolo e suo biografo, che ci ha lasciati proprio quest’anno all’età di novantuno anni. È lui il legame diretto col passato friulano del poeta, all’epoca incerto se diventare pittore o letterato.
In un futuro aprile ricostruisce gli anni di crescita di un Pasolini già maggiorenne ma ancora in potenza: la guerra, le prime pubblicazioni, l’entrata nel PCI, le esplorazioni erotiche che porteranno ai “fatti di Ramuscello”, all’espulsione dal partito e alla sua decisione di lasciare il Friuli. Il rischio di cadere nel già visto o nel didascalico è altissimo, ma i due registi trovano sempre lo sguardo giusto, il taglio giusto per affrontare una biografia data troppo spesso per assodata. Lo fanno guardando il Friuli di oggi con occhi nuovi e restituendoci immagini a volte estatiche, altre volte enigmatiche (un tosaerba robot in azione davanti a una villetta). E lo fanno immergendosi con gusto pasoliniano nella sua sessualità al risveglio, fatta di “teta veleta”, di stupore e desiderio dinanzi alla parte concava dietro al ginocchio dei ragazzi che corrono.
Di più non si può chiedere a un film che dichiara subito il proprio orizzonte “al di qua del Tagliamento” e affronta un gigante del Novecento italiano con empatia e pudore. Le immagini del funerale sembrano arrivare troppo presto, monta il timore che il documentario si perda negli ultimi minuti. Che invece sono i più belli, con un ricorso a immagini in movimento antiche, magiche e umili come sarebbe piaciuto a Pier Paolo.
In un futuro aprile, il giovane Pasolini – Italia 2019, 80 minuti
Regia: Francesco Costabile e Federico Savonitto
Distribuzione: Tucker Film
Gli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini, attraverso la voce di suo cugino, lo scrittore e poeta Nico Naldini.