Divulgazione scientifica, riflessione sulla prassi e sul corpo attoriale, connessione vitale tra antropologia, etologia e filosofia. Sono le caratteristiche principali del lavoro di Isabella Rossellini come autrice a partire dalla prima serie sugli accoppiamenti animali, prodotta nel 2010 dietro lo stimolo di Robert Redford e pensata per la nuova portabilità degli schermi.
I corti raccolti dietro il titolo di “Green Porno” ebbero un immediato successo per il tono ludico, i colori accesi e l’incredibile capacità di mettersi in gioco in prima persona, con un’inventiva e impudica attenzione alle metamorfosi, dove lo sguardo scientifico sconfinava nel meraviglioso e nello spirito combinatorio della causalità comica.
Darwin’s Smile proviene in parte da questa ricerca e dagli studi dell’artista in etologia e scienze ambientali, completati con un Master nel 2013. Come ha raccontato in conferenza stampa lo scorso 28 dicembre, l’occasione nasce da una committenza del Museo d’Orsay di Parigi, durante l’allestimento di una mostra dedicata a Charles Darwin. Per quel contesto, Rossellini scrive due conferenze, l’emicrania e il sorriso di Darwin, rispettivamente basati sull’evoluzione sessuale, secondo motore della selezione naturale e sul volume del biologo britannico L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali.
Al centro anche il sorriso, come dimensione innata, comprensibile universalmente e totalmente slegato da quei gesti codificati culturalmente, al pari della paura e del terrore.
Grazie all’interesse di Muriel Mayette-Holtz le conferenze diventano uno spettacolo teatrale, con la regia curata dalla stessa direttrice del Théâtre National de Nice.
Il monologo, scritto in tre lingue, non è il primo per Isabella Rossellini. Il suo debutto sulla scena teatrale è del 2013 con Bestiaire d’amour, scritto insieme a Jean-Claude Carrière e nato da una sintesi dell’esperienza con Green Porno, Seduce Me e Mammas, le tre serie di corti realizzate a partire dal 2010. Proprio rispetto a questa prima esperienza, con un aneddoto ha spiegato ai giornalisti presenti uno dei motori principali che sviluppano empatia tra attore e pubblico: «Per la paura del palco e per la tensione, la sera della prima persi completamente la voce. Fu proprio Jean Claude Carriere ad uscire per primo e a presentarmi al pubblico. “Isabella farà lo spettacolo – disse – ma ha perso la voce, potete provare a vedere sotto le vostre sedie se la ritrovate?” – Mi fece così ridere da rilassarmi completamente. La voce tornò subito dopo».
L’amore per il mondo animale e la sua attenta osservazione, ha origini nell’adolescenza di Isabella, quando il padre le regalò L’anello di Re Salomone, il libro scritto dall’etologo austriaco Konrad Lorenz, primo contatto scientifico ed emozionale con quella dimensione. Una passione che ha portato avanti con gli studi universitari a cinquant’anni e soprattutto grazie al progetto Mama Farm, fattoria rigenerativa situata a Brookhaven, Long Island, dove vive insieme ai suoi cani e a duecento galline, mentre sviluppa percorsi di biodiversità, ospita eventi, propone occasioni formative.
Nello spettacolo, Isabella si sottopone a cinque cambi di costume, ideati da Rudy Sabounghi, operando delle trasformazioni a vista senza mai lasciare il palco. L’origine di questa scelta è legata alla morfologia del teatro di Nizza, antica chiesa sconsacrata senza quinte. I cani, i gatti, le galline, i pavoni e la stessa figura di Darwin da lei interpretati, connettono il mondo animale con quello attoriale attraverso il ponte dell’empatia. La trasparenza della prassi attoriale può condurci a comprendere differenze e analogie con il mondo animale, codice linguistico che consente di sovrapporre scienza e immaginazione, conoscenza e visione. Come l’evoluzione, il teatro è un processo dinamico, dove il contatto intimo con gli spettatori emerge come forma pulsante di vita.
Darwin’s Smile è prodotto dal Teatro di Nizza insieme al Teatro Della Toscana e dopo le date del 15 gennaio al Teatro Remondini di Bassano del Grappa, del 16 al Teatro Comunale di Vicenza, del 18 al Teatro Lyrick di Assisi e del 20 e 21 al Politeama Rossetti di Trieste, approderà a Firenze presso il Teatro della Pergola dal 23 al 28 Gennaio.
L’orario degli spettacoli fiorentini è alle 21:00 di martedì, mercoledì, venerdì e sabato, mentre Giovedi e Domenica, l’inizio è previsto rispettivamente per le 19:00 e per le 16:00.
Biglietti e Prevendite sul sito del Teatro Della Toscana
[La foto dell’articolo è di Virginie Lançon, concessa da Ufficio Stampa Teatro Della Toscana]