Home covercinema Lago Film Fest XII 22-30 luglio: Revine Lago come capitale europea del...

Lago Film Fest XII 22-30 luglio: Revine Lago come capitale europea del cinema indipendente

Vi avevamo già parlato della campagna di comunicazione dedicata al lancio del Lago Film Fest da questa parte. La Kermesse dedicata al cinema corto, ai documentari, alle arti performative e alla musica, giunta alla dodicesima edizione, è partita il 22 luglio scorso e proseguirà fino al 30 luglio.
Il suggestivo borgo di Revine Lago, in provincia di Treviso, diventa per questi giorni una vera e propria cittadella del cinema osservata dall’Europa come un modello da imitare. Secondo Viviana Carlet, che è fondatrice e direttrice artistica del festival, il Lago Film Fest ambisce a diventare un punto di riferimento europeo, nello sviluppo di un progetto che sarà completato in questa direzione nel 2017.
Attenzione quindi alle produzioni internazionali, ma anche un forte legame con il territorio, a partire dalla giuria chiamata a giudicare i 200 film in concorso tra più di 2000 opere pervenute durante la selezione. I giurati sono la regista Konstantina Kotzamani, i cui corti sono stati selezionati per la Berlinale, Clermont Ferrand e altri festival internazional; il regista Lorenzo Sportiello, l’illustratrice Virginia Mori, il selezionatore Txema Muñoz, la videomaker Valentina Be regista di videoclip per Negramaro, Ligabue, l’attrice Silvia D’amico.

Tra i titoli internazionali segnaliamo il surreale Greener Grass, viaggio onirico all’interno di un universo suburbano parallelo, ispirato al cinema di John Waters, Todd Solondz e Tim Burton e diretto da Paul Briganti, ottimo regista di commedie televisive stanziato a Los Angeles

Greener Grass di Paul Briganti, trailer

Il bellissimo Kaputt dei tedeschi Volker SchlechtAlexander Lahl. Già passato dalla Berlinale è un documentario d’animazione su Burg Hoheneck, la prigione femminile attiva durante gli anni della DDR, realizzato con testimonianze audio originali e immagini monocromatiche animate.

Kaputt di Volker Schlecht e Alexander Lahl , il trailer

Lo struggente lavoro del Neozelandese David White intitolato The Couple, discorso sul futuro e la mortalità

Bacon & God’s Wrath di Sol Friedman è una riflessione sull’ebraismo e il rapporto con la tradizione osservata attraverso una signora anziana diventata atea e pronta ad assaggiare il Bacon per la prima volta

Bacon & God’s Wrath di Sol Friedman, trailer

Sono presenti anche molte opere italiane, con i corti di Grazia Tricarico, Alessandro Capitani, Luca Ferri, oltre ad una ricca selezione di opere realizzate da registi Veneti.

Tra le proiezioni speciali è importante segnalare un focus sull’animazione che coinvolge recenti produzioni provenienti dalla Russia e dalla Polonia. Quello polacco è un programma che comprende dieci corti realizzati tra gli animatori contemporanei nazionali più importanti, mentre la seconda è curata da Mauro Carraro e si propone di offrire un excursus esaustivo sull’animazione Russa degli ultimi anni, in collaborazione con Ural State University of Architecture and
Art. La Cina è al centro della terza retrospettiva del festival in collaborazione con Long Week of Short Film Festival di Shangai e Kan Kan Media, selezione delle migliori opere passate attraverso gli eventi del LWFF.

Quattro documentari italiani sono invece il core della sezione DOC. Le opere scelte sono Goodbye Darling, i’am off to fight di Simone Manetti, splendido documentario sviluppato intorno al racconto di formazione di Chantal Ughi, viaggiatrice verso la Tahilandia e successivamente abile combattente di muay thai; storia di una vera e propria ripartenza tra immagini di repertorio, documentazione e pedinamento.

87 ore è invece a tutt’oggi l’ultimo film della brava Costanza Quatriglio, dedicato a Francesco Mastrogiovanni, l’insegnante elementare di Castelnuovo Cilento sottoposto a TSO il 31 luglio del 2015, chiuso nel reparto del Vallo della Lucania e poi dichiarato moto il 4 agosto successivo.

87 ore di Costanza Quatriglio, il trailer

Ravelstoke, un bacio nel vento è il film di Nicola Moruzzi, sull’incidente sul lavoro che ha causato la morte di Angelo Conte, giovane emigrato veneto in Canada.

La Gente Resta di Maria Tilli, film sviluppato all’ombra dell’ILVA di Taranto, storia di una terra martoriata e di una famiglia che vive da quelle parti.

La Gente Resta di Maria Tilli, Trailer


Il Lago Film Fest non è solo cinema, perché da dodici anni include un vero e proprio festival nel festival dedicato alla musica, vero e proprio fiore all’occhiello della kermesse. Con peculiare attenzione ai nuovi talenti della scena indipendente veneta, il progetto  chiamato Lago Music Fest è curato insieme al regista livornese Simone Manetti, e indaga in qualche modo le relazioni tra immagini e suono e coinvolge due giurie. La prima costituita dai musicisti Stefano Rachev e Mattia Carratello e dal professore del CSC Roma Federico Savina, la seconda composta da quattro talenti del cantautorato Indie italiano: Andrea Appino (leggi l’intervista “scandalo” su indie-eye), Francesco Motta, Giulio Ragno Favero e Sara Loreni. Le due giurie sono incaricate di eleggere la miglior colonna sonora tra una selezione di opere prime italiane.

I concerti del Lago Music Fest comprendono set di diversa natura che spaziano dal cantautorato al post rock. Molti dei protagonisti li abbiamo intervistati qui su indie-eye: Wops, Moplen, Nularse, Train to Narvik, Karoshi, Donna Katya & The Superfeed, AFA Band, Ginah

Spazio anche per i videoclip con una selezione dei migliori nel panorama internazionale curata da Federica Ceppa per il  workshop SeeYouSound, racconto intorno ai segreti di realizzazione dei video musicali.

Segui la documentazione giornaliera del Lago Film Fest su Facebook da questa parte e le pillole video giornaliere da questa.

 

 

Exit mobile version