In apertura della settima giornata del XII° Lago Film Fest, si è tenuto il sesto press meeting mattutino presso la piazza di S. Maria, frazione di Lago. E’ necessario sottolineare la sua collocazione per la natura itinerante degli incontri tra stampa e ospiti della kermesse, che in questi giorni, tra le svariate location, ha raggiunto i 1000 metri di Pian de le Femene.
Presenti il regista Lorenzo Sportiello, qui con il lungo fantascientifico “Index Zero”, prodotto a basso budget in Bulgaria e in programma stasera alle 22:30 presso riva del lago, l’attrice Silvia D’Amico giurata del concorso e interprete, tra gli altri, dell’ultimo film di Claudio Caligari “Non Essere Cattivo”, oltre a Enrique Gonzalez Müller, ingegnere del suono, produttore e arrangiatore che ha lavorato con artisti del calibro di Joan Baez, Kronos Quartet, Nine Inch Nails, Zucchero ed Elisa.
La proficua conversazione ha portato alla luce elementi comuni tra i tre artisti: il coraggio di osare, il superamento dei limiti e l’abbattimento delle proprie difficoltà emotive per uscire dalla “comfort zone”.
Silvia D’Amico si è confrontata con il proprio ruolo di attrice riportandolo ad una dimensione più umana, descrivendo l’esperienza lavorativa con alcuni dei registi con cui ha collaborato, tra i quali appunto Caligari e Giuseppe Piccioni (“Il Rosso e il Blu”). Esperienze anche ruvide, brutali, dove l’approccio con i “maestri” si è rivelato maggiormente libero, dettato da regole al minimo, per questo più difficile in termini interpretativi poiché legato al dominio delle proprie insicurezze. Confronto che si è allargato a più generazioni, comprendendo il lavoro che la D’Amico ha svolto con registi più giovani come Roan Johnson (“Fino A Qui Tutto Bene”), con il quale ha sperimentato una comunicazione più empatica.
Anche il regista Lorenzo Sportiello, che ha fatto luce sulle difficili dinamiche produttive del suo “Index Zero”, ha parlato del coraggio di buttarsi oltre il proprio recinto di sicurezza, che spesso per i creativi porta all’inibizione. Per Sportiello la produzione di un film è l’aspetto più delicato, perché fatto di equilibri precari da indirizzare e da non sottovalutare. La vita sul set è l’aspetto che interessa maggiormente all’autore di Index Zero”, elemento immersivo e immanente a cui dedicare il tempo di qualità; “se i Vanzina hanno scelto di girare a Miami, io ho scelto la Bulgaria!”.
Il produttore musicale Gonzalez Müller, ospite al Lago Film Fest con il suo workshop, dopo aver raccontato la sua primissima formazione in ambito filmico, “una vera fame cinefila” fatta di bulimiche visioni quotidiane, ci ha introdotto la sua prassi lavorativa, che non può mai escludere l’aspetto economico, la bontà del progetto, lo spazio creativo. Una prassi molto precisa: nel momento in cui un progetto gli risulta indigesto, lo rifiuta.