I lavori di Brett Morgen andrebbero analizzati a partire dal contrasto tra la possibilità di accedere ad archivi altrimenti inaccessibili e la pressione dei committenti a non uscire dal solco della percezione biografica autorizzata. Per motivi diversi, Crossfire Hurricane e Montage of Heck, sono film frenati entro una cornice celebrativa, anche quando entrano dentro la dimensione “mai vista” dell’archivio di famiglia. Si riconosce comunque a Morgen un occhio sobrio e rispettoso del materiale. Ha certamente raggiunto risultati notevoli con il film dedicato a Jane Goodal e costituito in buona parte dai 16mm realizzati dal fotografo Hugo van Lawick, quando era al seguito della grande antropologa ed etologa britannica. In quel caso non è solo la quantità incredibile di materiale inedito, ma la capacità di far emergere dalla dimensione documentale e dagli archivi, un ritratto potente, incisivo e ancora ricco di vita, fondendo sapientemente storiografia e racconto.
L’ambito della grande musica rock è quasi sempre un territorio minato, dove la pressione degli aventi diritto, spinge verso la dimensione inerte e “popular” dell’agiografia, dai biopic ai documentari d’archivio che soprattutto negli ultimi due decenni, hanno rilanciato materiale già in circolazione a scopi prettamente promozionali. In questo contesto, è bene dirlo senza mezzi termini, la David Bowie Estate si è tenuta sapientemente fuori da alcune vaccate in circolazione dedicate all’artista britannico.
Moonage Daydream, il nuovo progetto di Brett Morgen è il primo film approvato dagli eredi di David Bowie. Cinque anni di lavorazione per selezionare materiali in 16 e 35 mm direttamente dagli archivi privati di David Bowie e della sua Estate, rispetto ai quali il documentarista americano ha avuto accesso incondizionato.
Centinaia di ore di girato che comprendono moltissime esibizioni live, lo stesso Bowie al lavoro nelle sue proteiformi attività oltre la musica; dalla danza alla pittura, dalla scultura alla recitazione.
Tutto il materiale che Morgen ha quindi assemblato per costruire un racconto che dovrebbe utilizzare la stessa voce di Bowie come narratore, è completamente inedito, incluse le esibizioni live. La supervisione della parte strettamente musicale, che sarà costituita da almeno 48 tra le composizioni scritte da Bowie, è stata affidata all’immancabile Tony Visconti.
Morgen ha scritto, diretto, montato e prodotto il film, insieme a Hartwig Masuch, Kathy Rivkin-Daum e Justus Haerder alla produzione esecutiva lato BMG, insieme a Michael Rapino, Heather Parry, e Ryan Kroft per la Live Nation Produzioni, Bill Zysblat, Tom Cyrana, Aisha Cohen, e Eileen D’Arcy della RZO, Billy Gerber e Debra Eisenstadt. BMG e Live Nation Produzioni in particolare, hanno finanziato direttamente il progetto.
Successivamente alla premiere cannense, Moonage Daydream sarà distribuito nelle sale statunitensi da Universal Pictures Content Group, mentre le vendite internazionali saranno gestite da Neon. Il film arriverà sulle piattaforme streaming via HBO a partire dalla primavera del 2023, quindi tra un anno esatto, con una tempistica davvero dilatata rispetto alla velocità con cui usualmente le priorità tra sala e piattaforme VOD si sono ormai quasi invertite.
Questo confermerebbe l’approccio fortemente cinematografico che accompagna il progetto, definito sulla carta come un’esperienza visionaria che ha pochissimo dei documentari biografici correnti e dei film live tout court, ma che segue maggiormente una costruzione creativa e narrativa servendosi di materiali documentali d’archivio, davvero mai visti.
Se pensiamo alla documentazione che caratterizza l’esperienza live di David Bowie, questa è circoscritta solo ad alcuni periodi della sua carriera, con numerose lacune e il materiale fanmade che in alcuni casi supera la quantità di quello diffuso ufficialmente. Stiamo ovviamente parlando di immagini e non semplicemente di registrazioni audio, bootleg o partecipazioni radiofoniche.
La speranza è che Morgen, in cinque anni, abbia sondato questo enorme percorso, ricostruendo in modo accurato la parabola creativa di Bowie e innestando tra i suoni, un’avventura visuale che merita ancora di essere raccontata, al di là dei soliti stereotipi.
(Foto dell’articolo Di RCA Records – eBayfrontback, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=31819731 )