Giunge alla tredicesima edizione il primo festival dedicato al Cinema Francese che si svolge interamente online. Fondato nel 2010 è accessibile a livello internazionale sul sito ufficiale della kermesse (www.myfrenchfilmfestival.com), ma anche grazie a 70 piattaforme VOD che ne rilanciano la selezioane. Quest’anno sarà ad accesso gratuito per alcuni paesi, tra cui Africa, America Latina, Sudest Asiatico, Sud Corea, Romania, Russia e Ucraina.
Dal 13 gennaio prossimo fino al 13 febbraio, per un intero mese sarà possibile vedere i 29 titoli scelti per rappresentare il meglio del Cinema Francese contemporaneo.
Dieci lungometraggi di finzione e dieci corti sono i film in concorso, dove si attraversano forme, linguaggi e approcci diversi, incluso il cinema d’animazione. A questi si aggiungono due film fuori concorso, ovvero il capolavoro del 1983 diretto da Maurice Pialat À Nos Amours e il film più recente dell’artista quebechiana Caroline Monnet, intitolato Bootlegger.
My French Film Festival, i premi della stampa internazionale e del pubblico
La giuria chiamata a giudicare le opere è costituita da un folto numero di giornalisti: Foteini Alevra di Athens Voice (Grecia), Émilie Gambade, di Maverick Life (Sud Africa), Kong Rithdee, del The Bangkok Post (Thailandia), Marcelo Stiletano, de La Nación (Argentina), Aramide Tinubu, giornalista freelance (Stati Uniti), Larisa Turea, di Timpul (Moldavia) e Albert Zagt, giornalista freelance (Olanda).
Viene sollecitato anche il voto via internet per premiare il miglior cortometraggio e il miglior film di finzione secondo il giudizio del pubblico.
Il gran premio della giuria e quello della stampa internazionale saranno annunciati il 10 febbraio 2023, mentre quello del pubblico, quattro giorni dopo.
My French Film Festival, come accedere alla visione dei film
L’accesso alla visione è a pagamento solo per quanto riguarda i lungometraggi, mentre i corti saranno visibili gratuitamente da qualsiasi parte del mondo.
Ogni film costa 1.99 Euro, mentre l’abbonamento costa 7.99 Euro.
Organizzato da UniFrance, l’organizzazione fondata nel 1949 ch si occupa di promuovere e diffondere il cinema francese in tutto il mondo, il festival si avvale del supporto del governo Francese e di altri partner come CNC, Institut Français, Téléfilm Canada, Wallonie Bruxelles Images e un nutrito numero di Media Partners, tra cui RFI, France 24, Monte Carlo Doualiya, TV5MONDE, AlloCiné, AdoroCinema, SensaCine e molti altri.
My French Film Festival 2023, i 10 lungometraggi del Concorso
La selezione di quest’anno pone particolare attenzione al cinema delle donne. Sono infatti presenti film come Une histoire d’amour et de désir dell’autrice e sceneggiatrice tunisina Leyla Bouzid, autrice tra le altre cose di Appena Apro gli occhi; Entre les vague di Anaïs Volpé, storia di amicizia femminile sullo sfondo del teatro; La traversée, commuovente film d’animazione diretto da Florence Miailhe; Nous, l’acclamato film di Alice Diop sulla vita nella periferia parigina; Julie Lecoustre, che insieme a Emmanuel Marre porta in concorso la commedia causticissima Zero Fuck Given. Oltre a questi c’è il film di Laurent Larivière interpretato da un’intensa Isabelle Huppert e intitolato À propos de Joan; la commedia di Jean-Christophe Meurisse intitolata Bloody Oranges. Vincent Maël Cardona porta in concorso Les Magnétiques, storia di sogni borderline nella provincia francese degli anni ottanta; mentre Softie è l’incantevole racconto di formazione diretto da Samuel Theis, già visto a Cannes 2021 nella sezione Semaine De La Critique e recensito su indie-eye da questa parte. L’ultimo film del concorso è diretto da Louda Ben Salah-Cazanas, si intitola Le monde après nous ed è un’escursione sulla parigi contemporanea, tra ansie e desideri, declinata con uno spirito vicino al cinema della Nouvelle Vague.
My French Film Festival 2023, i corti in concorso e fuori concorso
My French Film Festival, fin dalla sua prima edizione ha posto molta attenzione ai nuovi talenti del cinema francese attraverso una ricca selezione di cortometraggi.
I film in concorso per l’edizione 2023 sono: King David di Lila Pinell, Let the beast rise di Marthe Sébille, Malmousque by the sea di Dorothée Sebbagh, Marianne di Julien Gaspar-Oliveri, Our Own Land di Simon Helloco, il belga Titan di Valéry Carnoy, Paloma di Hugo Bardin, Out of the Blue di Céline Baril, Bye Bye di Amélie Bonnin, Cataract di Faustine Crespy & Laetitia de Montalembert
Sono invece sette i corti fuori concorso, molti dei quali d’animazione. I titoli sono: Anxious Body di Yoriko Mizushiri, A story for 2 trumpets di Amandine Meyer, il quebechiano Belle River di Guillaume Fournier, Samuel Matteau e Yannick Nolin, Please Don’t Touch di Capucine Gougelet, Pests di Juliette Laboria, The Night Watch di Julien Regnard ed infine un omaggio al grande Olivier Assayas con la programmazione del suo terzo cortometraggio di 22 minuti, prodotto nel 1982 quattro anni prima del suo folgorante esordio con Désordre e intitolato Laissé inachevé à Tokyo. Si tratta del primo vero lavoro considerato dalla critica tra quelli realizzati in quegli anni dal giovane Assayas, filmato tra Tokyo e Parigi, tra spy story, realtà, finzione B movie e Nouveau Roman.