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Omicidio a Easttown, la recensione della miniserie HBO di Craig Zobel

Sorprende e travolge il one-woman show di Kate Winslet, straordinaria protagoniste della miniserie HBO, Omicidio a Easttown, disponibile su Sky e Now

I always imagined I’d be a cop. It’s the life around me I didn’t expect to fall apart so spectacularly.
(Kate Winslet nella parte di Mare Sheenan)

Kate Winslet, per la prima volta nella parte di un poliziotto

Una scatola cinese di misfatti e colpevoli, nel pieno rispetto del genere crime a stelle e strisce, non mancano boschi, adolescenti, drammi familiari, insoliti sospetti e cliffhungers.
Kate Winslet è Marianne “Mare” Sheehan in un quasi one-woman show, uno studio del personaggio a 360°, un’indagine esterna, ma anche interna: mentre il caso si avvia verso una risoluzione, l’intricata vita della protagonista stessa ci viene svelata. Un’immedesimazione totale, tanto da farci quasi dimenticare ogni altro personaggio prima interpretato (cosa non di certo facile per un’attrice della sua portata). Un ruolo che diventa seconda pelle, costruito grazie ai suggerimenti e alle modifiche richieste dall’attrice stessa. A suo dire uno dei personaggi più difficili che abbia mai interpretato, per la portata della storia, per il numero di attori con cui si trova a interagire, un coro perfettamente orchestrato. A questo si aggiunge un meticoloso studio del dialetto della Delaware Valley che va a scomporre l’accento britannico della Winslet e di tutti i personaggi. Un lavoro sulle singole vocali, su suoni, ritmi e melodie; il dialetto è stato scucito e ricucito con l’intento di onorare la cultura locale, rimanendo il più vicino possibile all’identità esplorata.

Mare of Easttown: una preparazione meticolosa del personaggio

Nulla è stato lasciato al caso, persino per l’abbigliamento la costumista ha trascorso molto tempo a osservare la gente in fila ai minimarket della zona. La Winslet poi, ha messo su qualche chilo e si è fatta tingere i capelli per mostrare le radici, indossa jeans e maglioni di taglie
più grandi. Ci troviamo dinanzi a quella che vuole essere la storia di persone che hanno realmente attraversato un trauma e hanno imparato a conviverci, con tutti gli effetti collaterali del caso. Mare indaga su due omicidi, mentre la sua vita sta andando a rotoli dimostrando come la famiglia e le tragedie passate possono definire il nostro presente e il modo in cui cerchiamo di affrontarlo. Kate Winslet è in grado di coprire una vasta gamma di emozioni e qualità, una Mare estremamente concentrata sul lavoro, ma anche donna vulnerabile, che ha bisogno di essere di amare ed essere amata.

Mare of Easttown, luoghi e tòpoi della serie HBO

La location, invece, è una versione romanzata della cittadina di Easttown, in cui si respira l’atmosfera pressante della depressione economica e personale che ogni cosa fa sua, attori credibilissimi nei panni di lavoratori stanchi, agitati, in pessima forma e con qualche vizio di troppo. Un ensamble davvero poco affascinante, ma volutamente studiato, che rende ancor più evidente lo straniero, Richard Ryan (Guy Pierce), uno scrittore con una cattedra di scrittura creativa in una scuola del posto, che riesce a farsi strada nella vita della protagonista, rendendo trasparente quella necessità d’affetto e d’amore prima accennata.

Omicidio a Easttown vive di una trama infallibile, un crimine scioccante in una piccola città, con annessa una buona dose di scandali locali. Un pattern che ha funzionato in Twin Peaks (1990-‘91/2017) e Broadchurch (2013-’14), per citarne alcuni. E ora funziona con Mare of Easttown. Un elemento caratteristico di questa formula vincente è la “stranezza” del Detective protagonista. Pensiamo all’agente Dale Cooper (Kyle MacLachlan), amante della torta di ciliegie e con una buona predisposizione al paranormale, impegnato a rispondere alla celebre domanda “Chi ha ucciso Laura Palmer?” o ancora all’antisociale Alec Hardy (David Tennant) in Broadchurch.

Nella miniserie HBO viene data agli spettatori la possibilità di indagare anche la complessa personalità di Mare Sheehan, dalle svapate ansiose alla rabbia perenne, fino all’ambiguo rapporto con il detective della contea di nome Colin Zabel (Evan Peters), chiamato ad aiutarla con i due omicidi. Si tratta di un personaggio anomalo rispetto al tipico investigatore di città, è amichevole! Diventa, così, un’ottima controparte per l’antisociale e impaziente Mare.

Mare of Easttown, la regia

Craig Zobel è un regista versatile, che dai dilemmi morali come Compliance e Z for Zachariah arriva fino al mainstream, The Hunt (2020), un thriller satirico e provocatorio. Ma è nelle produzioni televisive come The Leftovers e Westworld che emerge una grande capacità di equilibrio tra il genere e l’emotività. In Mare Of Easttown Zobel ha portato quest’ultimo equilibrio a un livello superiore, dipingendo le atmosfere di un avvincente crime, lasciando spazio al dramma umano e al sentimentalismo (con umorismo) senza essere fastidioso.

Gavin O’Connor è stato il primo regista della serie, ha poi dovuto abbandonare per motivi personali e Zobel aveva appena concluso l’estenuante regia di The Hunt quando gli è stata proposta la miniserie. Da qui un confronto con la Winslet, il cui entusiasmo gli ha regalato un punto di vista inaspettato, personale e definitivo. Una storia soddisfacente come un thriller, ma anche dramma emozionante. Kate Winslet è riuscita a stratificare il personaggio di una donna di 45 anni, ex star locale di basket che tutti conoscono e che tutti conosce, ma che non è quella di una volta. Uno studio delle possibili azioni e trasformazioni.

Kate Winslet: Mare,un personaggio sfaccettato e difficile

Gran parte del fascino che lo spettatore può ritrovare in Mare risiede nella dinamicità e nelle sfaccettature del personaggio, non solo gusto per il crimine dunque, ma anche pacato voyeurismo, lo spiare la vita privata di una donna così distaccata e misteriosa, dal rapporto con la madre a quello più laterale con la figlia della migliore amica. L’impressione è quella di ritrovarsi dinanzi a una storia criminale da lungometraggio, ma con l’ampiezza e la profondità narrativa di un personaggio televisivo, più vicino al grande schermo che al piccolo. In una produzione più breve, sarebbe difficile vedere il percorso di un personaggio che, pian piano si rende conto di aver bisogno di esaminare parte del suo doloroso passato; Zobel dà spazio alla terapia, cosa in cui la stessa attrice avrebbe avuto difficoltà, e ciò ha reso le sequenze ancora più genuine.

Mare of Easttown, perché sorprende e travolge

I fan dei “thriller regionali” come Mystic River (2003) e Gone Baby Gone (2007) o degli adattamenti letterari, sempre firmati HBO, come Sharp Objects (2018), Big Little Lies (2017) si troveranno senza dubbio a proprio agio guardando Mare of Easttown, saziando la più verace curiosità legata al genere. Non solo thriller e non semplice dramma televisivo, per il forte senso del luogo e per il carattere della protagonista. Molti strati che non banalizzano gli animi, che non scadono nel melodramma. È anche vero che, data l’ampiezza della storia, i continui cliffhanger possono stordire, così come è difficile ritrovare nel linguaggio dei giovani e nel loro rapporto con gli adulti un inconfutabile realismo, vite intricate più vicine alla finzione che alla televisione
moderna. Mare of Easttown sorprende e travolge costantemente, ma tutto all’interno di una narrazione omogenea che rimane onesta e coerente con sé stessa e con i suoi spettatori.

Omicidio a Easttown, il cast della miniserie HBO

Omicidio a Easttown (Mare of Easttown) è una miniserie televisiva statunitense crime drama di 7 episodi del 2021 ideata da Brad Ingelsby con la regia di Craig Zobel (The Hunt, Compliance) e la sceneggiatura di Brad Ingelsby (American Woman, Tornare a vincere), presentata in anteprima sul canale HBO il 18 aprile 2021, mentre in Italia è già disponibile su Sky e NOW. Protagonista indiscussa Kate Winslet, che si trasforma in una detective di Easttown, sobborgo di Philadelphia, con al suo fianco un cast non da meno: Jean Smart (Frasier, Fargo, Watchman), Guy Pearce (in coppia con la Winslet già in Mildred Pierce – 2011), Julianne Nicholson (Ally McBeal, Tonya) Angourie Rice (figlia di Ryan Gosling in The Nice Guys – 2016), David Denman (il burbero Roy in The Office), Evan Peters (veterano di AHS – Ryan Murphy), Sosie Bacon (figlia del più famoso Kevin) e John Douglas Thompson (The Letter Room, Lasciali parlare).

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
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Amalia Cipriani ha una laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale conseguita all'Università di Bologna. Ha frequentato un Master in promozione e digital Marketing per il Cinema. Oltre che per indie-eye, scrive di cinema per altre realtà online
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