Che la scrittura cinematografica tarantiniana abbia una qualità eminentemente teorica, lo diciamo da sempre. La rimessa in scena di codici, frammenti e visioni collaterali gli ha consentito di sperimentare una riflessione affilatissima sul tempo e lo spazio dell’immagine, tanto da generare una vera e propria desemantizzazione dei piani narrativi, del “reale” cinematografico e anche di quello cinefilo.
Tutt’altro che interessato a costruire un’estetica vintage, Quentin ci invita all’infinita leggibilità dei testi.
Cinema Speculation non è quindi la prima incursione nel territorio speculativo e teorico se si considera la semiotica dei suoi film. E a dispetto della cornice, quella del volume di saggi che riscrivono una sua personale Storia del Cinema, mantiene la stessa vertigine, lo stesso flusso incontrollato, la medesima iper-testualità, a cui aggiunge le caratteristiche della sua personale lingua parlata, fatta di entusiasmo, slang, affabulazione senza freni, salti ex abrupto tra nozioni e prospettive inedite, spesso lanciate come un vero e proprio pugno in faccia rispetto alle consuetudini del culto cinefilo.
La Fondazione del Teatro grande di Brescia, insieme alla D’Alessandro e Galli, organizza un evento dal vivo, dove lo stesso Tarantino presenterà il suo libro pubblicato nell’edizione in lingua inglese da W&N.
Il 6 aprile sarà quindi l’occasione per conoscere l’edizione italiana curata da La Nave di Teseo direttamente dalla sua voce, dove critica, prassi, aneddoto e cultura cinematografica saranno sovrapposte in quello che si preannuncia come un evento imperdibile.
Per l’unica data italiana di Cinema Speculation si possono acquistare i biglietti in prevendita a partire dal 14 febbraio sul sito ufficiale del Teatro Grande di Brescia, www.teatrogrande.it oppure su quello della D’Alessandro e Galli, www.dalessanroegalli.com