Un giorno il mio principe arriverà, ma non oggi, Lili e Lexi quando Mikey Saber si palesa davanti alla loro porta di casa esclamano un fragoroso «Oh, Merda!», accogliendo a malincuore questo simpatico e sfortunato ammaliatore, un narcisista dalla parlantina veloce e dalle promesse facili. Non permette alle due donne di dire una parola insinuandosi nella loro vita dopo diciotto anni. Un ex pornostar caduta in disgrazia per colpa, secondo lui, del povero Paul Walker, morto troppo precocemente, mettendo fine così al suo ruolo nella parodia del famoso franchise The Fast and Fury Ass.
Saber è vittima di se stesso e dalla propria celebrità, non trova lavoro e alla fine riprende il vecchio e pur sempre redditizio mestiere che aveva in gioventù, convincendo la regina della marijuana locale a offrirgli un po’ di erba e un po’ di soldi per ricominciare. Mikey sa benissimo che i suoi occhi da cerbiatto, il suo sorriso seducente e il suo fisico ancora perfettamente cesellato possono aiutarlo a cavarsela, non importa imparare nulla da ogni fallimento, umiliazione o punizione a cui va incontro. Quando causa un disastro pensa solo a tirarsi fuori dalla situazione sgradita assicurandosi di rimanere senza colpe, un’abilità che sembra aver affinato ormai nel tempo e reiterata più volte. Ignora ciò che non può strumentalizzare e manipolare, demolendo pezzo per pezzo il fragile e imperfetto equilibrio di questa piccola comunità che lo attornia.
Quella di Simon Rex, noto principalmente per Scary Movie, è una performance esilarante, è stato lui stesso, come il protagonista che interpreta, un ex attore di film per adulti e pur raggiungendo Hollywood non è mai riuscito a diventarne un protagonista.
La tensione tra Mikey e Lexi, ex partner e moglie, è indiscutibilmente malsana ma anche estremamente avvincente, nessuno dei due riesce a esprimersi solo a parole e quindi spesso le loro interazioni si tramutano in esplosioni di gaia felicità o straziante malinconia, permettendo a entrambi di brillare sulla scena.
Bree Elrod è fantastica, tra i pochi attori professionisti scelti da Sean Baker per questo suo film. Il regista infatti ha selezionato personalmente il cast, facendo ricerca sul campo. Anche in questo caso si crea, come per la scelta di Simon Rex, un doppio piano, visto che il protagonista vedrà nella piccola e innocente Suzanna Son, una dolce diciassettenne che si fa chiamare Strawberry, l’opportunità per rientrare a Los Angeles e per prendere d’assalto l’industria del porno, trasformando questa Lolita tutta lentiggini in una star.
Sean Baker con il suo obbiettivo vaga in queste desolate e assolate distese catturando il degrado ambientale della grossa raffineria di petrolio che si erge nel sobborgo di Texas City ma anche gli scialbi interni in cui tutti i personaggi vivono, gli zoom e i cambi repentini diventano quasi un’estensione dello stesso Saber e della sua insofferenza.
Bye Bye Bye degli N’Sync che apre la splendida sequenza iniziale di Red Rocket diventa il tema del film e dello stesso protagonista, cristallizzato in un tempo ormai perduto, una forma rituale che rimarca un processo di allontanamento e di estraneità rispetto al mondo dei grandi, mentre Mikey è costretto freneticamente a girare intorno e a tornare sempre al maledetto punto di partenza.
Red Rocket di Sean Baker (Usa, 2021 – 128 min)
Interpreti: Simon Rex, Suzanna Son, Bree Elrod, Ethan Darbone, Brenda Deiss, Judy Hill, Brittney Rodriguez, Sam EidsonVicky, Brandon Lott, Marlon Lambert, Lindsey Fuller
Sceneggiatura: Sean Baker, Chris Bergoch
Montaggio: Sean Baker
Fotografia: Drew Daniels