La Groenlandia è il paese ospite della 69° edizione del Trento Film Festival (30 aprile al 9 maggio) per la sezione Destinazione…, dedicata ogni anno all’esplorazione di territori e luoghi con focus sull’ambiente. “La 69. Edizione, dopo lo slittamento in estate dello scorso anno – dichiara il presidente Mauro leveghi – riporta la rassegna nella sua tradizionale collocazione primaverile, confidando nella riapertura delle sale, per il bene del Festival e dell’intera filiera del cinema”.
Un viaggio cinematografico e artistico, tra incontri e proiezioni, in un luogo straordinario e poco conosciuto – scoperto dal navigatore normanno Erik il Rosso che decise di chiamarla Grønland, “terra verde” (così si mostrava intorno all’anno Mille) – in un’isola che ha assunto sempre maggiore importanza nello scenario internazionale, interprete delle grandi emergenze climatiche e dalle relative conseguenze ambientali, economiche e geostrategiche. Tra le prime italiane del programma cinematografico il documentario “La casa rossa” (2021) di Francesco Catarinolo, che racconta la vita e il lavoro del Robert Peroni, il noto esploratore e scrittore altoatesino che, dopo diverse spedizioni in Groenlandia, ha scelto di vivere nella remota località di Tasiilaq dove ha aperto un centro di accoglienza per turisti. Le riprese del film sono state realizzate nella primavera scorsa, quando, la troupe di quattro documentaristi italiani è rimasta bloccata in Groenlandia, in seguito ai primi casi di Covid-19 registrati nella capitale Nuuk, e al blocco dei voli.
Robert Peroni accompagnerà la premiere del film e sarà presente al Festival per un evento dedicato alla sua vicenda e alle sue esplorazioni artiche.
Il programma cinema presenta inoltre Sumé – The Sound of a Revolution (2014) di Inuk Silis Høegh, il primo film capace di raccontare la Groenlandia recente, attraverso la vicenda della prima rock band groenlandese; The Raven and the Seagull (2018) di Lasse Lau che mette l’accento sull’emergere in Groenlandia come in Danimarca di una coscienza post-coloniale; The Fight for Greenland (2020) di Kenneth Sorento Dichmann su una recente campagna elettorale, un ritratto coinvolgente della Groenlandia oggi; Winter’s Yearning (2019) di Sidse Torstholm Larsen e Sturla Pilskog sulla trasformazione dello stile di vita che si confronta con i temi ambientali; Sila and the Gatekeepers of the Arctic (2016) della svizzera Corina Gamma che segue in parallelo le attività di sussistenza secolari degli abitanti dell’insediamento più settentrionale dell’isola. Eskimo Diva di Lene Stæhr (2015), coloratissimo e affettuoso ritratto di un musicista e perfomer che, sfidando i pregiudizi della comunità, rivendica la sua identità queer sognando di diventare una pop-star e infine Arctic Spleen (2014) del fotografo e regista italiano Piergiorgio Casotti, che ha vissuto sulla costa orientale della Groenlandia per ben 3 anni, durante i quali ha documentato con sensibilità la vita dei teenager, tra noia, violenze domestiche e assenza di prospettive, cause di uno dei più alti tassi di suicidi al mondo tra i giovani.
Completano il programma di “Destinazione…” alcuni cortometraggi, incentrati sulla rappresentazione del territorio e delle tradizioni della Groenlandia: i documentari Snow (2017) di Nivi Pedersen e Hedtoft (2019) e In the Shadow of the Tugtupite (2020) di Inuk Jørgensen, il poetico film d’animazione Naja (2020) di Marc Fussing Rosbach, l’affascinante film sperimentale Translations (2018) di Tinne Zenner, e in anteprima assoluta Ella e l’ultimo cacciatore (2021) di Fabio Pasini.
Tra gli ospiti degli incontri il giornalista e scrittore Sandro Orlando, protagonista di un evento sulla storia della climatologia e il saggista Bruno Berni con l’evento letterario dedicato alle Leggende groenlandesi (ed. Iperborea), l’appuntamento con In viaggio con papà, con Ella e Fabio Pasini che da venti anni frequentano e organizzano piccoli viaggi famigliari nel paese artico.