Il ruolo del corpo nel mondo dell’espressione artistica è enorme; quando una parte di esso viene vista a distanza ravvicinata e portata in superficie come strumento di comunicazione, questo supera il suo ruolo originario e diventa uno specchio del desiderio osservato
Kazumi Kurigami
Basterebbe questa frase per raccontare Gelatin Silver Love, il debutto dietro la macchina da presa del 73enne Kazumi Kurigami, affermatissimo fotografo di still life e ritratti di molte celebrità Giapponesi tra cui Kitano, Toru Takemitsu, Chishi Ryu, e ancora realizzatore di copertine per gli album di artisti come Tomoyasu Hotei, Akiko Yano e moltissimi altri. Sono 18 i libri che raccolgono gli scatti della sua carriera, molte delle sue fotografie sono inserite nella collezione permanente del museo di arte contemporanea di Hara a Shinagawa -Tokyo e al Polaroid GMBH di Offenbach in Germania. Oltre a questo una serie di commercials, tra cui quelli realizzati nel 2006 per Leilian insieme alla modella Yuki Amami e con la musica di Joe Hisaishi; una parte degli spot di questa serie è tra l’altro facilmente rintracciabile su Youtube.
Il primo film di Kurigami è appena uscito per il mercato DVD Giapponese al momento in una versione senza sottotitoli; è un film sorprendente che allontana e avvicina allo stesso tempo; la ricerca sul corpo, l’affettività, l’istinto e la mutazione che attraversa quasi tutti gli scatti del fotografo giapponese vengono trasformati in una serie di landscape visionari dove i corpi si dibattono in una realtà scopica tesa fino al limite, veri e propri miraggi che sospendono il tempo e lo spazio in un altrove indefinito; da una parte le immagini di accecante bellezza che Kurigami costruisce sembrano sin troppo belle e scultoree, quasi separate da un’idea forte di cinema, ma è un’apparenza gelida che presenta al contrario un lavoro impressionante sui formati e le superfici, tempo fuori binario e spazi fuori rotta, come se fosse una revisione estrema del cinema di Antonioni attraverso forme, volumi luci e corpi assenti a loro stessi; l’occhio fotografico che racconta un processo di creazione chimico ed emotivo. Filmato con luci e colori lividi, vicini forse ad alcuni commercial degli anni ’80, tende alla desaturazione del colore ed esce definitivamente dal tempo con il passo cadenzato di una splendida Rie Miyazawa che scompare tra onde e rifrazioni di luce; è un’immagine splendida, mobile e immobile allo stesso tempo, fuori e totalmente dentro un set virtuale.
Kazumi Kurigami sito ufficiale
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