venerdì, Novembre 22, 2024

Jacopetti & Prosperi in DVD per Blue Underground

addio_zio_tom.jpgJacopetti & Prosperi, i padrini del mondo, ovvero parte del rimosso cinematografico più scellerato e allo stesso tempo ferocemente vitale del nostro cinema, in una serie di edizioni dedicate ai loro film più importanti grazie a Blue Underground Video, home entertainer di Santa Monica. Erano già in circolazione una serie di cofanetti che includevano gli shockumentary più conosciuti della coppia di cineasti, replicati da bootleg coreani, fake asiatici e cosi via. Tra le nuove uscite previste entro la fine di giugno, segnaliamo il bellissimo Addio Zio Tom, presentato da Blue Underground nella versione inglese completa (123 minuti) con una serie di extra tra cui un audio commentary di Giampaolo Lomi, aiuto regista di Jacopetti durante la lavorazione del film, interamente girato ad Haiti e negli Stati Uniti. La pellicola è un esempio ferocissimo di ambiguità del punto di vista, una manciata di anni prima di Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, il nichilismo di Jacopetti gioca quì con il suo stesso cinema e con il dispositivo della realtà. Pauline Kael, dopo l’uscita del film,  definì i due registi Italiani come  i cineasti più perversi e irresponsabili mai esistiti. Eppure in questa versione estrema della re-invenzione storica alla Peter Watkins c’è un mix selvaggio e potentissimo di tutta la superficie degli anni ’70, cinema di genere e “psichedelia” inclusa. Il taglio è quello shock e sperimentale del cinema di Jacopetti, troppo spesso tenuto a distanza di sicurezza da quella patina a-critica che confonde il testo con l’immagine. Del resto, per J. G. Ballard, i film di Jacopetti e Prosperi hanno influenzato in parte la scrittura de “La mostra delle atrocità” (The Atrocity Exhibition); per lo scrittore inglese i film della serie Mondo Cane rappresentavano una chiave interpretativa importante per quello che stava accadendo nel panorama dei media, soprattutto dopo l’assassinio di JFK e le immagini di Zapruder. Niente, dice Ballard, poteva essere considerato vero e niente poteva essere considerato falso, l’inizio di quella complessità mediatica che trova sviluppo nella simulazione che è parte del terreno di analisi della guerra Bush/Blair in Iraq. Quel cortocircuito dell’inerzia digitale che è Redacted di Brian De Palma, costruzione su un’immagine chiusa su se stessa come uno Zoetropio globale dove non esiste più opacità e immagine desiderata/desiderante, ma una multivisione la cui trasparenza è di una luce accecante e negativa, è immagine perversa che evita di servirsi del vero youtube e che confonde l’orrore con il grottesco e la gag da reality, congela la carne nella distanza, finge verità e verifica la finzione di un’immagine telepresente della guerra in Iraq ricostruendo i network della condivisione, il testo e l’immagine in rete, la parola già letta e vista in un sincrono impossibile attraverso la fenomenologia dei blog, fingendo lo split screen delle videoconferenze, la polipresenza delle webcam e dei media. Addio Zio Tom infila i cronisti dentro la guerra di secessione, intervista gli schiavi deportati, gioca con una volgarità seducente con i clichè di Ilsa, prende per il culo Mandingo mandando in corto circuito la stessa visione razzista, inclusa dentro il frame, con l’occhio del regista che guarda se stesso, in un feroce film di fantastoria. Il preludio antinostalgico e antiesotico di un film come Redacted in fondo, più che nella visione colta di Watkins, è nella crudeltà è nei travelogue rovesciati di Jacopetti & Prosperi, cinema che parla del nostro modo di vedere e cannibalizzare le immagini, con una precisione necrofila e raggelante, da un futuro remoto. Tra i film in uscita, resturati e restituiti alla loro integrità, Blue Underground annuncia, Africa Addio, Women of the world. Sempre da Blue underground e a cifre sostenibili (versioni usate per circa 70 dollari) su Amazon è possibile acquistare Mondo Cane Collection, un cofanetto esaustivo delle opere di Jacopetti & Prosperi (ad eccezione di Mondo Candido) pubblicato in edizione limitata dal 2004 e  che include le versioni integrali in lingua italiana e un documentario prodotto da William Lustig e diretto da Dave Gregory con una lunghissima intervista ai due registi scellerati.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.
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