mercoledì, Novembre 6, 2024

Melbourne di Nima Javidi: la recensione del DVD Mustang Entertainment

Nel 2014 a Venezia il giovane esordiente Nima Javidi apriva la Settimana Internazionale della Critica con il suo Melbourne, dramma da camera che conferma una certa tendenza del nuovo cinema iraniano, inaugurata da Asghar Farhadi: il campo ristretto a focalizzarsi sull’uomo, l’introspezione che disvela l’universalità delle dinamiche interiori.

Il congegno che intrappola la coppia di Melbourne all’interno del proprio appartamento viene concepito come una vera e propria bomba a orologeria; eccellente prova di scrittura che coglie i due protagonisti assediati dall’altro da sé e dalle pulsioni sepolte, disseppellite dal caso e dai propri stessi membri. Ad un primo livello di lettura il meccanismo è costituito dai tasselli del thriller, Nodo alla gola senza giustiziere né giustizia in cui tutti scelgono la menzogna per sopravvivere, riservandosi un ruolo da colpevoli. Viene quindi sovrapposta un’esegesi che procede per astrazione e che fa della vicenda un campione particolare ed esemplare dell’imprevedibilità delle risposte umane, davanti al bivio tracciato dalla morale.

Ad Amir e Sara, giovani sposi a Teheran, mancano gli ultimi affari da sbrigare, i familiari e gli amici più stretti da salutare prima di partire per la città australiana dove studieranno per tre anni, tempo destinato a prolungarsi nonostante i due, in bilico tra aspirazioni future e nostalgia del presente, fatichino ad ammetterlo. Si chiudono porte, valigie, tubature, si scattano foto; la frenesia è quella dei nuovi inizi, la tensione quella di ogni addio. Cresceranno, cambieranno di segno. Un compito inaspettato ma compatibile con i loro impegni spezza infatti la routine: badare alla neonata del vicino mentre la babysitter è via per delle urgenti commissioni. L’imprevisto all’apparenza gestibile nasconde una verità non arginabile, terribile quanto scomoda, sprofonda il condominio in un limbo spaziotemporale: i minuti si dilatano mentre le ore, fuori, corrono inesorabili, la casa si restringe.

Peyman Moaadi, noto a livello internazionale perché già protagonista di Una separazione, e Negan Javaherian fanno della misura il giusto mezzo, così sottili nel sommare una dopo l’altra le perturbazioni che lentamente trasfigurano i volti dei personaggi da rendere autentico ogni sviluppo o stasi.

Attanagliati da un circolo vizioso messo in moto con incoscienza (o falsa coscienza?) da loro stessi, trascinati, un po’ burattini e un po’ burattinai da tragiche, talvolta tragicomiche, concatenazioni di eventi, l’uno contro l’altra a incolparsi d’averlo azionato ma sempre barricati insieme, due di uno, nel sistema coppia che rischia di saltare a ogni squillo, di telefono o citofono che sia, segno sensibile di un intermittente, martellante campanello psichico, si muovono anestetizzati da dubbi, paura, sospetti, guadagnano eppure lucidità quando si tratta di restare fedeli a una trama ormai scritta.
Javidi costringe a chiedersi: da chi?
Il caso gioca un ruolo determinante nel variare, intrecciare le rotte, disegnare macchie e cicatrici; se c’è una soglia entro la quale l’uomo può intervenire, la si riconosce forse solo dopo averla oltrepassata.

CG Entertainment ripropone per il mercato home video un’opera prima, connubio di tecnica e contenuto che non ha bisogno di grandi risorse per puntare in alto: dei bravi attori, una buona storia, l’occhio del regista che (s)compone e interroga. Il dvd è prodotto da Mustang Entertainment. Scarso il comparto extra che contiene solamente il trailer ufficiale.

Veronica Canalini
Veronica Canalini
Critica Cinematografica iscritta al SNCCI. Si anche classificata al secondo posto al concorso di critica cinematografica “Genere femminile: quando le donne criticano il cinema” indetto da Artemedia, oltre a scrivere di Cinema per Indie-eye, si è occupata di critica letteraria per il Corriere del Conero.

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