[box title=”One nite in Mongkok di Derek Yee (DVD CG Home Video, 2012)” color=”#5C0820″]
Origine/Anno:Hong Kong, 2004
Formato video: 16/9 2.35:1
Audio: Cantonese Dolby Digital 2.0 | Cantonese Dolby Digital 5.1 | Italiano Dolby Digital 2.0 | Italiano Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano | Italiano per non udenti
Extra: ” Il porto profumato”: Intervista a Stefano Locati | Making of | Scene tagliate | Teaser | Celebrazioni per l’inizio delle riprese | Evento di lancio | Gala premiere
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In questo tempo dell’attesa, le divagazioni non sono affatto riempitivi, bensì terreno congeniale in cui cogliere i personaggi nella flagranza della loro quotidiana umanità (sottolineata una volta in più, tra le righe, dal rimprovero di Brandon al novellino: “Il tuo lavoro ha ucciso due persone. […] Erano esseri umani, avevano anche loro una vita.”), anzi di più: nel loro essere umani troppo umani, parafrasando Nietzsche. Nessun eroe da queste parti, dunque, ma soltanto persone ordinarie. Oltretutto, nel percorso che porterà al fatidico incontro della squadra di Milo con Lai-fu, si è spinti a simpatizzare più per lo sfortunato e turlupinato sicario che per la polizia, tanto sono assenti banali contrapposizioni tra buoni e cattivi.
Ancora una volta però, come per molti altri registi dell’ex colonia britannica, la vera protagonista del film è la città di Hong Kong, cosmo polimorfo dove le coordinate esistenziali si sgretolano nel caos di spazi claustrofobici e affollatissimi; luogo, in questo caso, che evoca sentimenti ambigui di fascinazione/repulsione. Con sguardo in camera, Cecilia Cheung avrà infatti a dire: “Hong Kong puzza da morire. Eppure si chiama ‘porto profumato’ [traduzione del nome della città – ndr]. Nonostante l’aria schifosa questo posto è un vero paradiso”.
Esordiente negli anni Settanta in veste di attore, sotto l’egida degli Shaw Bros, dopo aver cominciato la sua carriera registica negli anni Ottanta, Derek Yee ha potuto esprimere al meglio sé stesso nel decennio successivo con lavori come C’est la vie, mon chèri (1993) , Full Throttle (1995) e soprattutto l’eccezionale Viva Erotica (1996). Con One nite in Mongkonk si può dire raggiunga il suo risultato più maturo e riuscito, rinunciando come d’abitudine ai virtuosismi estetici che spesso popolano molti noir hongkonghesi e mettendo le immagini al servizio della storia e dei personaggi, con sorprendente maestria e consapevolezza degli ingranaggi del genere. Nell’edizione distribuita da CG Home Video, molti extra con inserti di riprese della première, dell’evento di lancio del film, della cerimonia inaugurale delle riprese, ma soprattutto il contributo video dello specialista di cinema asiatico Stefano Locati che fornisce utili strumenti per contestualizzare l’opera all’interno dello scenario cinematografico di Hong Kong degli anni zero.