Street Trash, Horror in Bowery Street. Il capolavoro gore degli anni 80, il video unboxing
Street Trash di Jim Muro: sangue, budella e bile
Per anni è circolato su VHS di terza generazione, ambito dai collezionisti più duri e puri “Street Trash” è un film virtualmente sconosciuto in Italia. L’anno di produzione è lo stesso di “Bad Taste” di Peter Jackson, il 1987 e lo spirito gore del lavoro di Jim Muro non è così diverso da quello del regista neozelandese, almeno per quanto riguarda il caustico umorismo che lo attraversa. Diverso è probabilmente il tono, molto più selvaggio e punk, quasi una rilettura di alto livello dell’universo di Lloyd Kaufman e della sua Troma. Gli homeless e i disgraziati del Lower East Side di Manhattan fanno i conti con una nuova bevanda, il Viper, mistura alcolica potentissima venduta ad un solo dollaro da Ed, il commerciante di liquori della zona. Ma dopo un sorso di Viper, le viscere dei malcapitati avventori si liquefanno, lasciando un grumo di budella, bile e colore. Il colore appunto; la forza di “Street Trash” è anche cromatica, una selvaggia e furibonda sessione di action painting, per raccontare senza compromessi la vita stradaiola e la condizione disperata di chi vede il mondo a partire dai margini.
Nessun pietismo, perché Muro e il produttore Roy Frumkes vanno dritti al punto senza manifestare alcuna simpatia per questi personaggi disperati e laidi. Il filtro sociologico avrebbe tolto al film tutta la forza che ancora conserva, nel dipingere un mondo predatorio e senza via d’uscita. L’umorismo grezzo e adatto alle esplosioni gore come sostituto del meccanismo slapstick, diventa la chiave di lettura principale per consentire l’elaborazione di una realtà indigeribile.
La relazione con il trash della Troma è allora solo apparente, ma non elettiva; Muro dimostra un mestiere superiore e un controllo sull’immagine che dimostrerà in futuro, quando abbandonerà la carriera come regista per diventare operatore in produzioni come “Terminator 2: Judgment Day”.
Elemento fondamentale per la riuscita del film è la scenografia di Robert Marcucci, che punta su ambientazioni reali e di strada, contribuendo a creare un’atmosfera sporca e squallida, capace da sola di generare profondo disagio. Un contrasto a tratti sorprendente tra un realismo sporco, molto vicino al cinema underground newyorchese e l’esplosione cromatica accesa sollecitata dalla fotografia di David Sperling e da tutta la combinazione tra make up, prostetica ed effettistica gore.
“Street Trash” 2 Blu Ray Midnight Classics, i contenuti Extra
L’edizione Midnight Classics è arricchita da un’ottima dotazione di contenuti speciali, a partire dai due commenti audio disponibili. Il primo con il produttore e sceneggiatore Roy Frumkes, autore tra le altre cose di un documentario su “Zombi” di George A. Romero. Nell’audio commento racconta il coinvolgimento nel film di Muro raccontando la scelta delle location, gli effetti speciali, l’ingaggio degli attori principali. Il secondo commento è curato dal regista Jim Muro che approfondisce alcuni aspetti tecnici e meno aneddotici rispetto al contributo di Frumkes, che da questo punto di vista risulta il più ricco e divertente dei due.
Tra i contenuti più importanti segnaliamo “The Meltdown Memories“, making of del film dalla durata di quasi 120 minuti, che occupa quindi due terzi delle tre ore complessive dedicate agli extra nella versione limited di “Street Trash”.
I contributi del making of, oltre a quelli di Frumkes e Muro, includono interviste al curatore degli effetti speciali Mike Lackey, al produttore Jim Marucci, all’art director Denise Labelle, agli attori Glenn Andreiev, Nicole Porter , Vic Noto.
Altra chicca il corto originale girato in 16 mm e intitolato “Street Trash” da cui ha avuto origine tutto il progetto. Un confronto interessante per capire che le idee in nuce c’erano già tutte, in modo contratto e lungo una durata di 15 minuti.
Oltre alla conversazione tra Frumkes e Tony Timpone, fondatore storico della rivista di cinema horror “Fangoria”, è presente anche un’intervista all’attrice Jane Arawaka, che nel film interpreta la malcapitata schiava sessuale del laido proprietario della discarica dove gravitano tutti gli homeless del film. Durante la sua testimonianza racconta l’esperienza con gli attori e documenta l’incredibile anarchia creativa che si respirava sul set.
L’edizione Midnight Classics contiene un booklet illustrato ricco di informazioni storiche e tecniche sul film e una cartolina da collezione, entrambi inclusi come oggetti autonomi rispetto alla confezione mediabook complessiva.