martedì, Novembre 5, 2024

Jesus Christus Erlöser – di Peter Geyer – Berlino 58 – Panorama Dokumente

geyer3.jpgBerlino ovest, 20 novembre 1971. Klaus Kinski fende il siparo della Deutschlandhalle, agguanta il microfono e scruta le 5000 persone assiepate nel teatro. Indossa un paio di braghe viola schocking e una blusa fiorata. Si ravvia i capelli degni di Gesù Cristo e declama: “Gesucht wird Jesus Christus”… come dire: Wanted Jesus Christ.

Il Kinski pre-Aguirre era già una superstar controversa e vagamente cristologica. Lo si incrociava sugli schermi dei Bahnhofskinos, i cinema a ridosso delle stazioni ferroviarie che programmavano ridde di krimi tratti dai romanzi gialli di Edgar Wallace. Oppure lo si vedeva alla luce del sole, tra un arbusto rinsecchito e un saloon, coinvolto in qualche Italowestern, come si dice in tedesco. Kinski era già abbonato ai ruoli borderline e si diceva… che non recitasse. Il suo Villon a teatro, tuttavia, gli aveva dato un certo credito di artista vero “prestato” allo squallido mondo della celluloide.

Nel 1971, Kinski approntò il suo progetto più ambizioso, Jesus Christus Erlöser. Trenta pagine dattiloscritte da recitare sul palcoscenico. L’idea piacque e l’attore firmò un contratto per cento rappresentazioni, cento città, un milione di marchi. A Berlino si cominciarono a vedere in giro i manifesti dello spettacolo: un paesaggio spoglio, il cognome dell’attore a caratteri cubitali, il titolo, l’occhiello. Das Neue Testament. La vox populi era che Kinski avrebbe recitato a teatro Il Nuovo Testamento, come un angelo caduto. Il botteghino berlinese venne preso d’assalto. Il biglietto d’ingresso costava dieci marchi. Non proprio a buon mercato.

Di quella serata è rimasta una registrazione audio integrale, oggi disponibile in compact disc. Kinski ingaggiò un operatore affinché filmasse tutto in 16 mm, ma gran parte del girato è stato a lungo considerato perduto; a tutt’oggi, non è ancora chiaro se l’attore volesse utilizzare la pellicola per proporre lo spettacolo a qualche dirigente televisivo o cinematografico. Alcuni frammenti sono disponibili da tempo su youtube. Esiste inoltre l’edizione Suhrkamp del testo integrale preparato da Kinski: ciò che avrebbe voluto recitare indisturbato davanti al suo pubblico.

Peter Geyer ha compiuto una ricerca tra i materiali della famiglia Kinski, e ha recuperato quasi tutto il filmato. L’ha montato in sequenza. Ha riempito i buchi con affermazioni tratte da un’intervista in cui Kinski, pochi anni più tardi, riportò alla memoria quella sera di novembre. Non esclude, inoltre, nuovi ripescaggi per l’edizione in DVD. Cosa accadde quella sera di novembre.

geyer1.jpgIl pubblico si aspettava una lettura del Nuovo Testamento. Si trovò invece a fare i conti con il Nuovo Testamento riletto da Kinski, anzi: un nuovo Nuovo Testamento, farina del sacco di Kinski. L’attore cominciò a descrivere la figura di Cristo intersecandola con le parole d’ordine dell’epoca: hippie, prigionieri politici, comuni, madri vietnamiti urlanti. Il sospetto immediato fu che Kinski stesse proiettando la figura di Cristo su di sé, attualizzandola con alcuni cliché ripetuti alla nausea. Tra i 5000 del pubblico, ci fu chi cominciò a urlargli contro e a sbertucciarlo. Alcuni testimoni presenti alla proiezione del documentario sostengono che non fossero più di dieci agitatori, venuti per guastare la festa. Risultato: Kinski, der zornige, l’iracondo, divenne un furore d’Iddio. Fece salire sul palco uno dei molestatori, lo lasciò parlare, abbandonò la scena lanciando anatemi, tornò, riprese daccapo, nuove interruzioni, un altro cercò di salire sul palco, Kinski lo fece buttar giù e abbandonò di nuovo la scena per un tempo imprecisato, durante il quale un uomo prese il microfono e fece presente come il messaggio di Kinski non corrispondesse alle sue azioni. Cominciarono a volare gli insulti di fascismo. Kinski tornò solo per dire che la cosa finiva lì. Titoli di coda. Coda: dopo mezzanotte, nella Deutschlandhalle sono rimasti sono una trentina di ragazzi. Kinski esce, li raggiunge, passeggia tra loro, ricomincia senza microfono, daccapo. S’interrompe, si lamenta perché sente un rumore di fondo, ricomincia. Daccapo. S’interrompe, sente un brusìo, si meraviglia di come la gente non possa stare tranquilla per mezz’ora (occhi di bragia), e ricomincia. Daccapo. Per la sesta volta, Kinski pronuncia la frase: Gesucht wird Jesus Christus. Le riprese s’interrompono. Due ore dopo, tutto è (s)finito.

Jesus Christus Erlöser fece scandalo e adirò l’intera stampa tedesca, prima ancora delle chiese. Alla tappa successiva, Düsseldorf, si presentarono 2000 persone. Non ci furono altre repliche. La via crucis di Klaus Kinski si era fermata alla seconda stazione. Amen.

Simone Aglan-Buttazzi
Simone Aglan-Buttazzi
Simone Aglan-Buttazzi è nato a Bologna nel 1976. Vive in Germania. Dal 2002 lavora in campo editoriale come traduttore (dal tedesco e dall'inglese). Studia polonistica alla Humboldt. Ha un blog intitolato Orecchie trovate nei prati

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