Siamo nell’Argentina degli anni ottanta. Ai tempi della sanguinaria dittatura militare. Nel quartiere di San Isidro a Buenos Aires vive in una normale villetta famigliare la famiglia Puccio, un oscuro clan dedito alle rapine e ai rapimenti. A comandare il patriarca Arquimedes, regista di tutte le azioni criminali della famiglia. In diverso modo è tutta la famiglia ad essere coinvolta, arricchita con i soldi ricavati dai riscatti dei rapiti e sicuri delle coperture di cui godono. Pablo Trapero presenta a Venezia 72 il suo nuovo film, El Clan.
Perché raccontare questa storia ambientata negli anni 80?
“E’ una storia che mi ha colpito da quando avevo 14 anni. I crimini della famiglia Puccio sono usciti allo scoperto solo nel 1985 ma c’è voluto molto tempo per sapere cosa succedeva realmente in quella casa grazie alle coperture di cui godevano. Ho dovuto fare diverse ricerche e per pura coincidenza il film è venuto fuori in occasione dei 30 anni della scoperta di quei crimini”.
Fino a che punto la storia dei Puccio è una conseguenza indiretta della dittatura?
“Si tratta sicuramente di un sintomo e una conseguenza del clima dell’epoca e anche dopo il ritorno alla democrazia c’è voluto molto tempo per sapere la verità. C’erano molti casi oscuri che ruotavano attorno ai terribili anni della giunta militare”.
Come vive il successo di pubblico avuto in Argentina?
“Una delle grandi domande che ci ponevamo durante le riprese era quella sugli spettatori potenziali del film. Innanzitutto se una tematica del genere poteva interessare i giovani che spesso si dimostrano stanchi in relazione alle storie sui desaparecidos. Invece è stato l’esatto contrario, abbiamo conquistato un grande pubblico senza nemmeno troppa promozione alle spalle ma con tanto passa parola. E’ indubbiamente un’immensa soddisfazione anche perché amo molto le sfide”
Come pensa di averli conquistati?
“Premesso che la dittatura fortunatamente non tornerà mai più in Argentina, i film di oggi ti fanno vedere la reazione del pubblico a determinate tematiche. Esistono poi alcune similitudini tra quel terribile periodo rispetto al presente come per esempio le ipocrisie che si leggono in tanti giornali. Ci sono persone che pensano di non avere mai responsabilità rispetto alle loro azioni, riuscendo sempre a farla franca. E’ anche nostro compito puntare un riflettore su certe situazioni
El Clan di Pablo Trapero – Argentina, Spagna, 108’
Interpreti: Guillermo Francella, Peter Lanzani