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Violeta, la pescadora del mar negro di Marc Riba e Anna Solanas

Violeta, la pescadora del mar negro è il secondo cortometraggio prodotto dalla I + G Stop Motion di Marc Riba e Anna solanas e il terzo realizzato dalla coppia Iberica. Finito nel 2006 è stato proiettato in più di 100 festival internazionali e si è portato a casa una ventina di premi. Visto al recente Matita Film Festival si è rivelato come una delle visioni più interessanti ed estreme tra i corti selezionati per il concorso ufficiale. Realizzato con tecnica stop-motion, sviluppa la ricerca sulle pulsioni del desiderio che era già presente nel giocoso La lupe i en bruno sostituendo il piano fisso della gag animata con un’elaborazione del set oscura e interiore così da far pensare ad alcune cose dei fratelli Quay e soprattutto all’illuminazione tra fascino e oscenità del Faust di Svankmajer. I pupazzi sembrano materializzarsi da una storia dei fratelli Grimm raccontata alla rovescia, dove Violeta si salva dal ventre del mare nascondendone tutti gli orrori all’interno del tugurio dove vive. Le creature che custodisce in casa vengono nutrite con il liquame che si procura ogni giorno e costrette ad assumere il ruolo di una famiglia deforme la cui unica funzione è generare vita dalla putrefazione. E’ l’uso della materia animata che è disturbante nel cinema di Marc Riba e Anna Solanas; come in Svankmajer l’oggetto inerte è teatro delle mutazioni più orribili, feroce grido surreale dove il desiderio viene rappresentato nel crocevia tra meccanico e organico. Violeta è il primo cortometraggio di Marc Riba e Anna Solanas ad essere scolpito nel suono e nella voce dolente di Natàlia Mirò Do Nascimento, la stessa che ha curato la colonna sonora di Cabaret Kadne ovvero la produzione più recente della I + G Stop Motion.

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