“Ho intrapreso fin dall’inizio con grande entusiasmo e senso di responsabilità il compito di costruire questa nuova edizione del Torino Film Festival e l’emergenza pandemica ha addirittura rafforzato questo stato d’animo” Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival, introduce così la sfida dell’edizione 2020, per la prima volta interamente digitale, una forma diffusa che consentirà di raggiungere un pubblico più vasto. “La 38esima edizione del Torino Film Festival si svolge durante una crisi globale senza precedenti – ha aggiunto Fedra Fateh, vicedirettrice del festival – mentre il mondo lotta per trovare una via d’uscita, le nostre priorità stanno cambiando. Molte cose che davamo per scontate sono ora a rischio. E poi c’è il cinema. Anche la comunità dei creativi e il pubblico degli amanti del cinema stanno cercando di adattarsi a questo tempo incerto. In particolare, creare e guardare storie si è rivelato essenziale per la vita”
Sono ben 133 titoli quelli proposti dalla 38/ma edizione del TFF, tra lungometraggi, mediometraggi e corti. Saranno disponibili sulla piattaforma streaming di MyMovies, come per altri festival che hanno recentemente scelto la via obbligata dell’edizione digitale.
Ogni giorno, alle ore 14 saranno pubblicati nuovi titoli che rimarranno disponibili per la visione per 48 ore dalla pubblicazione sulla piattaforma. Una regola che avrà alcune eccezioni, dove l’indicazione di durata del titolo sarà mostrata attraverso la stessa interfaccia di fruizione.
I film hanno ovviamente una visibilità interoperabile, si possono quindi fruire attraverso PC, Mac, Google Chrome, Tablet, Smartphone di ultima generazione. Per connettere uno schermo televisivo, come per molte piattaforme VOD, oltre alla connessione HDMI da PC o MAC è possibile sfruttare la trasmissione di dati via Chromecast e Apple TV via Airplay.
L’acquisto di un singolo spettacolo o di un abbonamento per vedersi tutto il festival sarà possibile a partire dal 16 di Novembre. Le slot, ovvero i posti virtuali disponibili, sono ovviamente limitati e gli abbonati potranno fruire degli spettacoli fino ad esaurimento posti.
Le tariffe sono le seguenti. Per un singolo spettacolo il costo è di 3,50 euro, mentre un Carnet di 10 spettacoli costa 30,00 euro, i titoli possono essere scelti liberamente contestualmente all’acquisto dello stesso carnet. L’abbonamento complessivo a tutto il festival costa 49,00 euro, quello sostenitore costa 100 euro e comprende l’invio delle pubblicazioni del Torino Film Festival.
Incontri ed eventi speciali saranno invece ad accesso gratuito, attraverso lo streaming sul canale youtube ufficiale del festival, presso questo indirizzo: https://www.youtube.com/user/TorinoFilmFestiva
Sono 64 i lungometraggi del Torino Film Festival, ai quali vanno aggiunti 15 medi e 54 corti. Tra questi le anteprime mondiali sono 52, quelle internazionali 16, quelle europee 4 e le anteprime italiane 40.
La selezione delle opere in concorso è stata privilegiata l’innovazione, alla ricerca di quelli che potremmo considerare gli autori del futuro. Un ventaglio vastissimo e originale, con piena adesione al progetto “50/50 by 2020” lanciato dal Toronto Film Festival, dove si riserva uno spazio equo alle produzioni realizzate da registi donne e a quelle realizzate da registi uomini.
I Film in concorso sono:
Botox di Kaveh Mazaheri, coproduzione Iran-Canada, dramma domestico costruito con un metissage di generi che vanno dalla Black Comedy allo slapstick, dal dramma sociale alla commedia surreale.
Camp De Mecy Poppy Field di Eugen Jebeleanu, film rumeno sul conflitto tra il nazionalismo omofobo e l’omosessualità di un giovane poliziotto rumeno
Casa de Antiguidades di Joao Paulo Miranda, produzione brasiliana, esordio magico che affonda nel folklore brasiliano per evidenziare le tensioni sociali e culturali di oggi
The Evening Hour è invece il nuovo film dello statunitense Braden King, autore interessantissimo. Di questo The Evening Hour indie-eye ha parlato in anteprima assoluta per l’Italia. Il cinema di King si avvicina in parte a quello di autori come Kelly Reichardt. Sottrattivo e immerso nel paesaggio. La recensione di The Evening Hour si legge da questa parte su indie-eye
Eyimofe – this is my desire è il film nigeriano di Arie & Chuko Esiri, esordio potente sul desiderio di fuga dalla propria terra alla ricerca di un futuro possibile
Hochwald Why Not You di Evi Romen co-produzione tra Austria e Belgio, storia di Mario appassionato di danza e tossicodipendente che vive con la madre e prossimo ad una conversione all’islamismo. Se il Corano lo aiuta ad uscire dalla sua dipendenza, le tensioni della comunità in cui vive, non digeriscono il suo recente cambiamento.
Las Ninas è il film di Pilar Palomero, ottima regista già conosciuta con i suoi cortometraggi e di cui abbiamo parlato in occasione della programmazione di “La noche de todas las cosas” al Lucca Film Festival. Il primo lungo della regista spagnola è racconto autobiografico, ma anche storia universale femminile, della generazione cresciuta negli anni novanta in Spagna.
Mickey on the road del Taiwanese Mian Mian. Tra commedia e brutalità, la difficile vita di due amiche.
Moving On è il film del coreano Yoon Dan Bi è una drammatica storia famigliare
Regina di Alessandro Grande, storia italiana di una quindicenne con la passione per la musica, contro tutti gli ostacoli
Sin Senas Particulares della messicana Fernanda Valadez, esordio potentissimo che racconta meglio di altri il dramma che si vive sul confine tra Messico e Stati Uniti
Wildfire di Cathy Brady, film irlandese che racconta di due sorelle alla ricerca di un oscuro passato famigliare, contro le ostilità della comunità in cui vivono
Molti i film fuori concorso, una visione allargata che possa fare da volano anche a titoli in cerca di distribuzione, in un periodo così difficile. Segnaliamo la collaborazione con due realtà indipendenti della città come Seeyousound e Fish&Chips che il TFF sostiene con due proiezioni speciali, tra cui Billie
(documentario di James Erskine su Billie Holiday) e Une dernière fois ( opera ultima di Olympe de G.); ci sono le collaborazioni con gli attori del sistema cinema torinese come Film Commission Torino Piemonte (1974-1979 Le nostre ferite di Monica Repetto, Nuovo cinema paralitico di Davide Ferrario), Torino Film Lab (The Salt in our Waters, l’esordio del regista bengalese Rezwan Shahriar Sumit) o Associazione Museo Nazionale del Cinema che quest’anno assegna il Premio Maria Adriana Prolo alla grande regista e fotografa Cecilia Mangini, di cui verrà proiettato l’ultimo lavoro, realizzato con Paolo Pisanelli, Due scatole dimenticate-Viaggio in Vietnam.
Spazio anche al cinema del reale con numerosi progetti che ruotano intorno a grandi figure di artisti e intellettuali. Italiani, come Franca Valeri protagonista di Zona Franca di Steve Della Casa, o l’artista torinese Ezio Gribaudo al centro di Ezio Gribaudo, La bellezza ci salverà di Alberto Bader o ancora Goffredo Fofi raccontato da Felice Pesoli nel bellissimo Suole di vento–Storie di Goffredo Fofi
Tanto cinema italiano, come Io sono Vera di Beniamino Catena, film arditi come l’ideale proseguimento di un cult del cinema italiano firmato da Toni D’Angelo (Calibro 9) e ancora film rigorosi come Il buco in testa di Antonio Capuano.
Le Stanze Di Rol, luogo del bizzarro dovei generi trovano inediti crocevia comprende titoli dalla Danimarca, Dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Russia e dalla Tailandia. Sono presenti autori come Tim Sutton (Funny Face), Bryan Bertino (The Dark and the Wicked) Cody Calahan (The Oak Room).
TffDOC, 7 titoli dedicati al paesaggio nella sezione del festival destinata al cinema documentario, con opere di Peter Stein, Pablo Maqueda, Antonine Chapon e altri.
Tra le masterclass in streaming segnaliamo
Il tempo degli inizi, 12 corti degli allievi di Sokurov, 22 novembre in streaming alle 18
Maggiori dettagli sul sito ufficiale del festival, sezione programma.