Dal 24 ottobre 2017 al 29 maggio 2018 torna l’evento promosso dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e l’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con l’Ass. Cult. La Farfalla Sul Mirino.
Settimo anno consecutivo per “A qualcuno piace classico”, la rassegna dedicata ai capolavori della storia del Cinema da riscoprire, in programma al Palazzo delle Esposizioni, Sala Cinema, Roma.
L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, e sarà possibile godersi le opere di grandi maestri come Kurosawa, Renoir, Ėjzenštejn, Lubitsch, Ford, Losey.
Si parte il 24 ottobre alle 21.00 con Re per una notte di Martin Scorsese, straordinario titolo interpretato da Robert De Niro e da un indimenticabile Jerry Lewis, si segnala anche un film bellissimo di Losey tra i meno conosciuti della sua filmografia, il fantascientifico Hallucination (These are the Damned) dove compare un crudele Oliver Reed che anticipa, per attitudini e look, i Drughi di Arancia Meccanica.
Il programma completo
Martedì 24 ottobre, ore 21.00
RE PER UNA NOTTE
(The King of Comedy, Usa 1983)
di Martin Scorsese, con Robert De Niro, Jerry Lewis, Sandra Bernhard
colore, durata: 109’, 35mm versione italiana
Aspirante comico incompreso, Rupert Pupkin sogna di partecipare allo show del celebre Jerry Langford e per riuscire nell’impresa arriverà a rapire il suo idolo. Una commedia caustica e esilarante, che racconta senza mezzi termini il cinismo del mondo dello spettacolo e quell’ossessione per la celebrità divenuta ormai un fenomeno globale. Gara di bravura tra De Niro e Jerry Lewis, quest’ultimo in uno dei suoi ruoli migliori.
Martedì 7 novembre, ore 21.00
L’ANGELO UBRIACO
(Yoidore tenshi, Giappone 1948)
di Akira Kurosawa, con Takashi Shimura, Toshirō Mifune
b/n, durata: 98’, 35mm VO sott. Italiani
Nei bassifondi della Tokyo del dopoguerra nasce una singolare amicizia tra un giovane gangster malato di tubercolosi e un medico alcolizzato che cerca di salvarlo. Kurosawa stesso ricorderà questo film come il primo girato senza condizionamenti e censure, non a caso destinato a diventare uno dei suoi capolavori più amati. Takashi Shimura e l’esordiente Toshirō Mifune si confermeranno gli attori prediletti dal grande regista per molti anni a venire.
Martedì 21 novembre, ore 21.00
LA COSA DA UN ALTRO MONDO
(The Thing from Another World, Usa 1951)
di Christian Nyby e Howard Hawks, con Kenneth Tobey, Margaret Sheridan
b/n, durata: 87’, 35mm versione italiana
Presso una base americana del Polo Nord viene ritrovato un disco volante, in cui si nasconde una creatura aliena prigioniera del ghiaccio. A causa di una fatale distrazione, il blocco si scioglie e la “cosa” riprende vita… Titolo di culto della fantascienza degli anni ’50, fu firmato dal montatore Nyby ma girato in gran parte da Hawks, la cui maestria in generi come noir e commedia imprime al film una sorprendente originalità. Rifatto da Carpenter nel 1982.
Martedì 5 dicembre, ore 21.00
LA CAGNA
(La chienne, Francia 1931)
di Jean Renoir, con Michel Simon, Georges Flamant, Janie Marèse
b/n, durata: 91’, 35mm VO sott. Italiani
Un impiegato parigino, succube della moglie, incontra per caso una prostituta e se ne innamora perdutamente. Consigliata dal suo amante, la donna cercherà di sfruttare la situazione, ma le conseguenze saranno drammatiche. Capolavoro del noir in anticipo sui tempi (Fritz Lang ne farà un remake con La strada scarlatta), tiene insieme suspense, realismo e critica sociale, oltre a quell’umorismo amaro tipico del miglior Renoir.
Martedì 9 gennaio, ore 21.00
LA SIGNORA DI MEZZANOTTE
(Midnight, Usa 1939)
di Mitchell Leisen, con Claudette Colbert, Don Ameche, John Barrymore
b/n, durata: 94’, 35mm VO sott. Italiani
Arrivata a Parigi senza un soldo, una ballerina americana viene ingaggiata da un ricco aristocratico affinché seduca il corteggiatore di sua moglie. Alla fine, però, ad avere la meglio nel conquistare il cuore della ragazza sarà un umile tassista. Scritto da due mostri sacri come Billy Wilder e Charles Brackett e interpretato da un cast memorabile, La signora di mezzanotte resta una delle commedie più spassose e intelligenti mai prodotte dalla Hollywood classica.
Martedì 23 gennaio, ore 21.00
I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE
(Days of Wine and Roses, Usa 1962)
di Blake Edwards, con Jack Lemmon, Lee Remick
b/n, durata: 117’, 35mm VO sott. Italiani
Joe e Kirsten sono felicemente sposati, ma lo stress e le frustrazioni quotidiane li spingono a iniziare a bere per distrarsi. Quello che era cominciato come un liberatorio gioco di coppia diventa tuttavia una terribile dipendenza per entrambi… Dopo Colazione da Tiffany, Edwards sorprende il pubblico con un dramma di grande impatto, rivalutato negli anni come una delle sue prove migliori. Oscar a Henry Mancini per la canzone originale.
Martedì 6 febbraio, ore 21.00
IVAN IL TERRIBILE
(Ivan Groznyj, Urss 1944)
di S.M. Ėjzenštejn, con Nikolaj Čerkasov, Lyudmila Tselikovskaya
b/n, durata: 96’, 35mm versione italiana
Incoronato zar di tutte le Russie, Ivan IV accentra il potere nelle sue mani, grazie a una politica spietata e al suo grande carisma. Ma i nobili Boiardi, timorosi di perdere i loro privilegi, ordiscono un complotto alle sue spalle. Primo capitolo di una trilogia mai conclusa, il film è una delle vette assolute dell’arte e delle teorie estetiche di Ėjzenštejn, una riflessione sconvolgente sul potere affidata a immagini di forza indelebile.
Martedì 20 febbraio, ore 21.00
LA CROCE DI FUOCO
(The Fugitive, Usa 1947)
di John Ford, con Henry Fonda, Dolores del Río, Pedro Armendáriz
b/n, durata: 104’, 35mm versione italiana
In un paese del Centro America scosso da una rivoluzione, un prete perseguitato decide di fuggire, aiutato da una donna e un bandito. Alla fine, però, capirà che la sua missione gli impone di restare e andare incontro al suo destino. Un Ford poco conosciuto e assolutamente da riscoprire, con un cast straordinario e l’apporto di due giganti del cinema messicano come il regista Emilio Fernández, qui in veste di produttore, e l’operatore Gabriel Figueroa.
Martedì 6 marzo, ore 21.00
HALLUCINATION
(The Damned, Gb 1963)
di Joseph Losey, con Macdonald Carey, Oliver Reed
b/n, durata: 86’, 35mm versione italiana
Un americano in viaggio in Inghilterra convince una ladruncola che lo aveva assalito ad abbandonare la sua banda e seguirlo, ma il fratello di lei si mette sulle loro tracce. Finiranno per caso in una grotta dove vivono come prigionieri degli strani bambini, frutto di un esperimento nucleare. A metà tra film di genere e cinema d’autore, è uno dei titoli di Losey più atipici e perturbanti, diventato negli anni un’opera di culto anche grazie al suo sensazionale fascino visivo.
Martedì 20 marzo, ore 21.00
NARCISO NERO
(Black Narcissus, Gb 1947)
di Michael Powell e Emeric Pressburger, con Deborah Kerr, Jean Simmons
colore, durata: 100’, 35mm VO sott. Italiani
Un gruppo di giovani monache deve creare un convento sulle cime dell’Himalaya, un luogo impervio e sospeso nel tempo. L’isolamento, il rapporto difficile con i nativi e con un ufficiale inglese portano alla ribalta pulsioni e ricordi sopiti, trascinando infine il luogo nella follia e nella violenza. Pietra miliare nell’uso espressivo del colore, il film racconta il conflitto tra volontà idealistica e passioni terrene con una forza che ancora oggi lascia a bocca aperta.
Martedì 3 aprile, ore 21.00
DUELLO AL SOLE
(Duel in the Sun, Usa 1946)
di King Vidor, con Jennifer Jones, Gregory Peck, Joseph Cotten
colore, durata: 128’, 35mm versione italiana
Due fratelli, il violento e sensuale Lew e il compassato Jack, si contendono l’amore di una splendida meticcia, ma le conseguenze saranno fatali. Grande scandalo all’epoca per questo film torrido e barocco, alla cui direzione si avvicendarono vari registi sotto l’egida di un produttore di genio come Selznick. Peck e Jennifer Jones sono eccezionali nel dare corpo a una delle storie di amour fou più appassionanti della Hollywood classica.
Martedì 17 aprile, ore 21.00
MATRIMONIO IN QUATTRO
(The Marriage Circle, Usa 1924)
di Ernst Lubitsch, con Florence Vidor, Monte Blue, Adolphe Menjou
b/n, durata: 100’ (20fps), 35mm muto con didascalie italiane e inglesi
Il matrimonio tra il professor Stock e sua moglie Mizzi è piuttosto agitato e la donna prova a sedurre il marito dell’amica Charlotte, a sua volta alle prese con un giovane corteggiatore. Il tocco di Lubitsch è al suo meglio in questo malizioso gioco delle coppie, “un vero e proprio manuale di regia cinematografica in cui gli oggetti, il gioco delle entrate e delle uscite, gli equivoci e gli stessi movimenti di macchina scandiscono il film in modo perfetto” (Fink).
Mercoledì 2 maggio, ore 21.00
UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN
(A Tree Grows in Brooklyn, Usa 1945)
di Elia Kazan, con Dorothy McGuire, Joan Blondell
b/n, durata: 128’, 35mm VO sott. Italiani
All’inizio del Novecento, una famiglia irlandese trapiantata a Brooklyn sopravvive come può, tra un padre affettuoso ma dedito all’alcol e una madre incinta del terzo figlio e decisa a combattere per un futuro migliore. Clamoroso debutto registico di Elia Kazan, il film riscosse un successo enorme, seguendo lo spirito del neorealismo nell’attenzione sociale, ma senza rinunciare alla forza narrativa del miglior cinema hollywoodiano.
Martedì 15 maggio, ore 21.00
EL COCHECITO
(Spagna 1960)
di Marco Ferreri, con José Isbert, Pedro Porcel
b/n, durata: 86’, 35mm versione italiana
Invidioso dell’amico invalido, l’anziano Don Anselmo vuole a tutti i costi una carrozzella a motore, ma i suoi familiari non acconsentono a comprargliela. La otterrà malgrado tutto, arrivando a fare una strage pur di mantenerla… Il terzo film di Ferreri è una denuncia radicale dell’ipocrisia borghese sotto il regime franchista, grazie a uno stile corrosivo e esilarante, che fa spesso il verso al buonismo neorealista e si riallaccia idealmente al miglior Buñuel.
Martedì 29 maggio, ore 21.00
CROCEVIA DELLA MORTE
(Miller’s Crossing, Usa 1990)
di Joel Coen, con Gabriel Byrne, John Turturro, Albert Finney
colore, durata: 115’, 35mm versione italiana
Tom Reagan, tirapiedi di un boss della mala d’origine irlandese, si trova invischiato in una lotta fra bande criminali che coinvolge anche Verna, l’amante del capo, e il fratello di lei, un bookmaker colpevole di aver truffato la mafia italiana. Ancora al massimo della forma, i fratelli Coen si ispirano a Hammett per smontare e ricostruire il gangster movie con intelligenza e un gusto visivo sopraffino, anticipando tanto cinema americano degli anni ’90.
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