La line-up di Panorama ha già i suoi primi titoli. La sezione storica della Berlinale annuncia film dall’Ucraina, dallo Yemen e dall’Iran, oltre ad alcuni titoli statunitensi dalle forti connotazioni femministe. Dei 14 film selezionati, 11 sono anteprime mondiali con 19 paesi coinvolti, confermando la vocazione transnazionale. Tra i registi che tornano: Sepideh Farsi, Jennifer Reeder, Tina Satter, Sacha Polak, Malene Choi e Ira Sachs.
“Panorama ha privilegiato film indipendenti straordinari provenienti da tutto il mondo – ha dichiarato il responsabile della sezione Michael Stütz – con massima attenzione a quei titoli che sfidano direttamente guerra, persecuzione e l’oppressione che si verifica nei loro paesi. Questo crea terreno fertile per una selezione di ampio respiro e di grande attualità” .
Roman Liubyi, parte del collettivo Babylon’13, ha realizzato il documentario Iron Butterflies durante l’invasione russa dell’Ucraina, dove si racconta la tragedia della guerra con precisione forense. Liubyi torna sui luoghi dove era già stata Maryna Er Gorbach con Klondike
Nell’estate del 2014, i campi di girasoli e le miniere di carbone nell’Ucraina orientale si trasformano in una scena del crimine di 12 chilometri quadrati. Un’indagine a più livelli sull’abbattimento del volo MH17. Un crimine di guerra che rimane impunito e che recentemente ha individuato le responsabilità russe e dei separatisti filo-russi. Le farfalle di acciaio del titolo, sono un riferimento alla scheggia a forma di farfalla trovata sul corpo del pilota dell’aereo di linea malesiano.
Il tribunale ha condannato all’ergastolo i cittadini russi Igor Girkin e Sergey Dubinskiy e un ucraino, Leonid Kharchenko, dopo averli giudicati colpevoli di aver fatto precipitare l’aereo e dell’omicidio di tutte le persone a bordo. Sono stati condannati a pagare “più di 16 milioni di euro” di risarcimento alle vittime. I tre uomini rimangono latitanti e non è chiaro se sconteranno mai la pena.
La regista iraniana Sepideh Farsi firma un film d’animazione intitolato Sirène dove viene descritta la prima guerra Iraq-Iran, i cui effetti sono ancora percepibili nella società iraniana contemporanea.
Con Al Murhaqoon, lo yemenita Amr Gamal racconta il declino di una famiglia della classe media del suo paese, devastato dalla guerra civile, dove una gravidanza indesiderata solleva numerosi interrogativi.
Sono tre film stilisticamente diversi, ma che sfruttano il loro linguaggio per puntare una luce sulla guerra in diversi periodi della Storia, soffermandosi sulle ripercussioni internazionali e sulle inevitabili conseguenze che questi conflitti hanno per la società civile.
Il cinema statunitense indipendente presenta all’interno di Panorama 2023 Reality, l’esordio di Tina Satter dedicato all’arresto dell’informatore americano noto come Reality Winner.
Jennifer Reeder invece è una conferma e con il nuovo Perpetrator realizza un film sovversivo che si sbarazza delle convenzioni, rafforzando il valore dei suoi personaggi e del suo pubblico di riferimento.
Nemo è un ladro d’arte in Inside di Vasilis Katsoupis che lotta per sopravvivere. Il sistema di sicurezza di un appartamento di lusso, tecnologicamente spietato, non può competere con Willem Doafoe. Chi avrà la meglio?
Tra i temi esplorati da una prospettiva documentaristica c’è una rivalutazione dell’eredità storico-cinematografica della Guinea in Au cimetière de la pellicule di Thierno Souleymane Diallo; l’alleanza trans*FARC nel coinvolgente progetto di osservazione a lungo termine Transfariana di Joris Lachaise; e la vita quotidiana dei giovani allievi del collegio di sci di Stams nell’omonimo ritratto cinematografico di Bernhard Braunstein.
Dopo Dirty Dog, presentato in anteprima al Sundance nel 2019, la regista Sacha Polak torna a lavorare con la sua attrice feticcio Vicky Knight, che ha ricevuto un premio BAFTA Breakthrough per la sua interpretazione. Silver Haze è il nuovo film, storia fortemente personale selezionata per essere presentata in anteprima mondiale nella sezione Panorama 2023.
Franky, 23 anni, è un’infermiera che vive con la sua numerosa famiglia in un quartiere dell’East London. Ossessionata dalla sete di vendetta e dal bisogno di attribuire la colpa per un evento traumatico accaduto 15 anni prima, non riesce a costruire alcuna relazione significativa finché non si innamora di una delle sue pazienti, Florence. Fuggono sulla costa dove Florence vive con la sua famiglia allargata. Lì Franky trova il rifugio emotivo per affrontare i rancori del passato.
Con El Castillo, Martín Benchimol racconta la storia della governante indigena Justina che ha ereditato una villa abbandonata dal suo ex capo. La figlia vorrebbe tornare a Buenos Aires e lavorare come meccanico di automobile in questa favola oscura che proviene dall’Argentina
Il duo di artisti Soda Jerk nell’australiano Hello Darkness assemblano centinaia di immagini multimediali creando una sorprendente narrazione sui cambiamenti della società americana sotto Trump. Una riflessione divertita sui valori culturali contemporanei.
Ira Sachs nel francese Passages racconta del regista Tomas durante l’ultimo giorno delle sue riprese parigine. Quel giorno andrà a letto con una donna, parlandone orgogliosamente al marito. L’esito è l’innesco di una relazione narcisistica e attraversata dalla gelosia tra Tomas, Agathe e Martin. Il film è interpretato da Franz Rogowski, Ben Whishaw e Adèle Exarchopoulous.
Il Danese Stille Liv è diretto da Malene Choi e racconta di Carl e del giorno in cui dovrebbe rilevare l’azienda agricola dei suoi genitori in una zona rusale della Danimarca. Ma da bambino adottato, anche lui desidera saperne di più sulla sua eredità sudcoreana. Un film sull’alterità e sulla ricerca del proprio posto nella vita.
Nel 2023, il cinema queer avà una presenza molto forte nella sezione Panorama. Il 24 febbraio verrà consegnato per la trentasettesima volta il TEDDY AWARD; finalmente di nuovo davanti al tutto esaurito nell’amatissimo teatro Volksbühne. E come da tradizione, l’ultima domenica del festival sarà assegnato il Panorama Audience Award in collaborazione con radioeins e il canale televisivo rbb Fernsehen.
[Foto di copertina, fotogramma da Iron Butterfly di Roman Liubyi – fornita da Ufficio Stampa The PR Factory]