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Ca’ Foscari Short Film Festival 6 – Tributo a Robert Altman a cura di Michele Fadda

robert altman

Durante il ricco pomeriggio del Ca’ Foscari Short Film Festival allestito per la giornata di inaugurazione del festival, Michele Fadda, curatore dell’omaggio a Robert Altman, ha presentato tre cortometraggi del grande regista americano, tre lavori poco conosciuti che si riferiscono alla prima fase della sua produzione.

Oltre alla breve clip “Girl Talk”, realizzata per i Cine-Sonics, video Juke-Box diffusi negli USA in parallelo all’esperienza francese e statunitense degli Scopitone, si è visto “Pot au feu”, bizzarra elegia del Joint fatta di frammenti e il documentario didattico intitolato “Perfect Crime”, realizzato negli anni cinquanta per la Calvin Production. Se “Girl Talk” è un formidabile esempio astratto che decentra la posizione di Bobby Troup, performer nella clip, con una serie di sovrimpressioni muliebri e lisergiche, molto più vicine alla stagione dei video promo anti-narrativi che ai filmati promozionali coevi, “Perfect Crime è importante per il linguaggio e per la parola – ha detto Michele Fadda durante la presentazione della serata – aspetti fondamentali nel cinema di Altman

Il suo cinema – ha aggiunto Fadda – spesso definito come corale, per l’attenzione polifonica alle voci dei personaggi, rappresentazione di un’altra america, trova anche in questo documentario didattico aspetti che plasmeranno la sua produzione successiva

Altman, ha ricordato Fadda, gira il corto negli anni cinquanta quando era impiegato nei Calvin studios, famosa casa di produzione fondata negli anni trenta e specializzata in documentari didattici. “Altman, che nei quaranta aveva già fatto il tentativo di entrare ad hollywood per essere poi cacciato, si esercita nella forma del documentario didattico – ha detto Fadda – che case di produzione come la Calvin realizzavano per grandi industrie e associazioni nazionali. Lo filma in 16mm quindi in un formato da un certo punto di vista amatoriale, ma legato anche a quel cinema fuori dalla forma e dai parametri hollywoodiani“Fadda ha contestualizzato la scelta di Altman in un festival di cortometraggi non solo perché il regista americano in questa fase della sua carriera ne realizzò moltissimi, ma anche perché il suo cinema “lungo” è un costituito di piccoli pezzi, di short cuts, per riferirsi ad uno dei suoi film più noti.Altman come poeta del frammento, ha aggiunto Fadda e che in “Perfect Crime” affronta con la massima libertà che la Calvin gli concedeva. Il film è un documentario sui crimini stradali e sui rischi della velocità su strada anche se Altman lo introduce con un segmento noir del tutto disgiunto che racconta l’omicidio in un bar. Sequenza alla Altman, ha sottolineato Fadda, ovvero del tutto frammentata, con l’idea che alla base non ci sia semplicemente un approccio decostruzionista o post moderno, per l’amore che Altman da sempre dimostra nei confronti di questi personaggi, quelli che gli consentono di osservare un’altra america dalla prospettiva di  Kansas City

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