Primo gennaio 2003. Mentre il Brasile celebra l’investitura storica del presidente Lula, due famiglie della classe media del Rio Grande do Sul si riuniscono in una vecchia casa mal tenuta, intorno a un barbecue, tra segreti e frustrazioni. La domenica potrebbe essere una giornata come tante altre, dolce e pacifica. Ma i cambiamenti che il nuovo presidente ha promesso al popolo brasiliano, preoccupano profondamente Laura, la matriarca, che teme di vedere scomparire poco alla volta autorità e ricchezza. Opera seconda dell’autore di Gabriel e la montagna (premiato a Cannes nel 2017), il film è firmato da Barbosa e Linhart con uno stile che ricorda la tragicommedia surreale.
“Domingo – dicono gli autori – potrebbe chiamarsi ‘ritratto di famiglia in Brasile’ ma il titolo rimanda all’allegoria del settimo giorno, quello del riposo, per evocare lo stato in cui i personaggi vivono. Per loro ogni giorno è uguale all’altro e il senso del tempo si perde così come quello delle loro vite”.