Stephen Frears è il primo nome illustre che esce fuori dal cilindro del Lucca Film Festival. Uno degli autori di punta di quella “Renaissance” cinematografica britannica, che negli anni ottanta produsse piccole perle di livore anti Tatcheriano. Frears ha mosso i primi passi insieme ad autori come Mike Leigh, David Leland, Mike Newell, per poi decollare verso altri lidi, ottenendo molto presto un primo Oscar con “Rischiose Abitudini”, il bel film prodotto da Martin Scorsese nel 1991 e interpretato da una fiammeggiante Anjelica Huston.
Il Lucca Film Festival e Europa Cinema ripercorrerà tutta la sua carriera con una serie di iniziative, nello stile della kermesse diretta con successo da Nicola Borrelli e che negli ultimi anni ha dedicato ampie retrospettive ad autori del calibro di Oliver Stone, David Lynch, George Romero, Terry Gilliam, Peter Greenaway e Abel Ferrara.
“Frears – hanno spiegato Borrelli e gli organizzatori del festival – ha saputo raccontare la realtà più stringente nei suoi film narrando prima degli altri sul grande schermo, gli amori interrazziali, l’ipocrisia contingente e i pregi e difetti della monarchia contemporanea. Sempre con concretezza e con grande rispetto per la sceneggiatura”.
Le relazioni pericolose (1988), Alta fedeltà (2000) Florence (2016) sono solo alcuni dei film che saranno programmati al festival, mentre una masterclass dedicata sarà occasione per incontrare il grande regista inglese e per porgli domande sul suo modo di fare cinema, una lezione imperdibile per studenti e appassionati.
Come di consueto il festival presenterà la terza edizione del Concorso Internazionale Lungometraggi curato da Stefano Giorgi, Nicolas Condemi e Federico Salvetti, proponendo 14 anteprime italiane da tutto il mondo, oltre ad alcune fuori concorso.
L’altra importante sezione competitiva è dedicata al tradizionale Concorso internazionale di cortometraggi, curato da Rachele Pollastrini e orientato a favorire nuovi linguaggi, nuove narrazioni e nuovi stili tra fiction, documentario, animazione e sperimentazione.
Tra i numerosi eventi collaterali si segnalano due mostre a cura di Alessandro Romanini. “Alla ricerca del tempo perduto” (17 marzo, 21 aprile Palazzo Ducale), affronta la Recherche proustiana con tavole e bozzetti curati dagli studenti del corso di scenografia diretto da Francesco Frigeri, ricostruendo il progetto cinematografico di Luchino Visconti, mai realizzato. “Obiettivo sull’arte” è invece la seconda mostra, ospitata nelle sale della Fondazione Ragghianti di Lucca, dove con 40 fotografie dall’archivio delle produzioni artistiche veicolate da SKY, dal 22 marzo al 23 aprile potremo conoscere tutti i segreti del cinema: set, attori, allestimenti, tecnici al lavoro, tecnologie 3D immersive.