Parigi 1967. Jean Luc Godard sta girando “la Chinoise” con la donna di cui è innamorato, Anne Wiazemsky, di quasi vent’anni più giovane. Felici, innamorati e attratti l’uno dall’altra, si sposano. Il modo in cui il film sarà recepito cambierà profondamente la vita di Jean Luc e sarà l’inizio di una lunga crisi, amplificata dagli eventi del maggio francese.
Anne Wiazemsky ha scritto due libri che raccontano la sua storia con Godard. “Une Année Studieuse” parla dell’inizio della loro relazione, il rapporto con la famiglia di lei, fino alla presentazione de “La chinoise” al festival di Avignone nel 1967. C’è un secondo libro, ed è quello da cui è tratto in parte il film di Hazanavicius, che si intititola “Un an après” e che racconta il maggio francese, la crisi di Godard e la sua radicalizzazione, la durissima crisi del loro matrimonio, fino alla rottura.
Le Redoutable preleva pochi elementi da “Une Année Studieuse” mentre si concentra maggiormente sul secondo volume.
Per Hazanavicius l’interesse è quindi la storia d’amore e la sua fine, legata alla ricerca politica e artistica di Godard; il regista francese parla di patologia auto-distruttiva: “in cerca dei suoi ideali – dice Hazanavicius – Godard ha distrutto tutto quello che aveva intorno: il suo retroterra, gli idoli, il lavoro, gli amici e la sua relazione, fino a distruggere se stesso“. Testimone di questa spirale è la stessa Anne, innamoratissima ma impossibilitata a seguirlo in questa deriva radicale.
“Non è possibile assolutamente giudicarli. Ne lui ne lei – aggiunge il regista francese – non c’erano alternative alla separazione e credo che questo sia bellissimo”
Il maggio francese, trattato da Hazanavicius con rispetto, viene reso con colori accesi che ne esaltano il senso di gioia e di libertà, un tentativo, secondo lo stesso regista, di evitare il pericolo di una nostalgia ridicolizzante, cercando al contrario di rendere vitale il periodo, come volano di energie assolutamente positive.
Mentre Louis Garrel interpreta Godard, la Wiazemsky è interpretata da Stacy Martin. Hazanavicius ha evitato di lavorare sulla somiglianza, il film per lui non è un biopic né ovviamente un film saggio su Godard, l’interesse è per una storia d’amore che trascende i personaggi coinvolti.
Partendo dal libro di Anne a un certo punto Hazanavicius lo mette da parte, cosi come la parte documentale e le biografie, cercando di reinventare Godard sulla base della dimensione amorosa, in questo senso quello del regista francese è un personaggio che può essere considerato frutto di invenzione.
La foto galleria del film