Quella del concorso lungometraggi al Lucca Film Festival è un’introduzione recente.
LFF replica quindi l’esperimento, inserendo 14 opere in concorso già viste ai principali festival internazionali e più o meno inedite nel nostro paese.
Il bacino da cui proviene principalmente la scelta è quello della Berlinale, in particolare le sezioni collaterali, tradizionalmente saccheggiate dai piccoli festival italiani e serbatoio utilissimo per facilitare il lavoro ai selezionatori di turno.
In particolare, da Generation provengono Ceux qui font les révolutions à moitié n’ont fait que se creuser un tombeau, Butterfly Kisses e Dayveon, dalla Sezione Forum Rifle, da quella Panorama Rekvijem za gospodju j e The Misandrists, dal concorso ufficiale Ana Mon Amour, recensito anche su indie-eye ed infine da Perspektive Deutsches Kino Ein Weg.
Altri festival da cui i selezionatori hanno attinto sono quello di Toronto (The Leveling), del Cine Iberoamericano de Huelva (Tamara Y la Catarina), Il Festival di Locarno (Afterlov) ed infine quello di San Sebastian (Ikari).
Il servizio e il supporto offerto da piattaforme come Festival Scope Pro, dedicata agli organizzatori di festival, consente a film altrimenti banditi dalle distribuzioni ufficiali di circolare in modo capillare anche attraverso festival locali come l’LFF, un’occasione di sicuro interesse per il pubblico, forse un po’ meno per gli addetti ai lavori.
Il regista e sceneggiatore rumeno Cristi Puiu a cui il festival dedicherà un’interessante retrospettiva, presiederà la giuria incaricata di giudicare il miglior film (tremila euro di premio). Gli altri due premi, Miglior film europeo e Menzione d’onore, saranno rispettivamente giudicati da una giuria costituita da studenti universitari e dalla giuria popolare, chiamate a votare durante i giorni del festival dal 2 al 9 aprile 2017.