Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, partecipa alle lotte operaie, combatte per i diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre, travolta da un amore appassionato ma dal destino tragico.
«Con la sua apparente incongruenza tra dimensione pubblica e privata – racconta la regista Susanna Nicchiarelli – la storia di Eleanor Marx apre un abisso sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità delle illusioni e sulla tossicità di certe relazioni sentimentali. Raccontare la vita di Eleanor vuol dire parlare di temi talmente moderni da essere ancora oggi, oltre un secolo dopo, rivoluzionari. In un momento in cui la questione dell’emancipazione è più che mai centrale, la vicenda di Eleanor ne delinea tutte le difficoltà e le contraddizioni: contraddizioni, credo, più che mai attuali per cercare di “afferrare” alcuni tratti dell’epoca che stiamo vivendo».
E a proposito della partecipazione alla Mostra di Venezia aggiunge: «Alcuni dei momenti più belli della mia vita da appassionata di cinema e da regista sono legati alla Mostra. Ho visto dei film meravigliosi al Lido che mi hanno cambiato per sempre. E naturalmente non dimentico la felicità e la soddisfazione per l’accoglienza riservata al mio primo film, Cosmonauta, e poi al più recente Nico, 1988. Adesso poter tornare a Venezia, per la prima volta in Concorso, è – sia pure sullo sfondo di luoghi conosciuti e ormai famigliari – un’emozione ancora nuova».