lunedì, Novembre 18, 2024

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh la conferenza stampa a Venezia 74

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri conferenza stampa

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh USA / 110′ in concorso a Venezoa 74 – la conferenza stampa

Cast: Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, John Hawkes, Peter Dinklage
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Fotografia: Ben Davis, BSC
Montaggio: Jon Gregory

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è una commedia nera di Martin McDonagh.
La figlia della protagonista Mildred Hayes (Frances McDormand) è stata uccisa e stuprata in una strada vicino casa, il colpevole non è stato trovato e Mildred decide di noleggiare tre cartelloni pubblicitari con un messaggio diretto allo sceriffo della città William Willoughby (Woody Harrelson) nel tentativo di fare pressioni affinchè la polizia locale si occupi del caso. Lo raccontanto in conferenza stampa a Venezia 74 gli attori Woody Harrelson, Frances McDormand ed il regista Martin McDonagh.

La prima domanda è per la protagonista del film Frances McDormand:
il film è una commedia noir, è divertente ma anche molto malinconico e drammatico come ha gestito questo importante aspetto della sceneggiatura?

Questo genere di film riesce molto bene a Martin, è in grado di essere drammatico e divertente nel suo modo di scrivere. Questa è la vita, l’umanità è divertente e malinconica al tempo stesso. Devo dire che è stato facile calarmi nel ruolo, perchè era tutto già scritto nel copione, i personaggi erano descritti benissimo, noi attori avevamo già tutto “pronto“. Uno dei punti fondamentali per me era cercare di far emergere una donna della classe operaia, una donna forte e complessa.

Per recitare questo personaggio non ho fatto molte ricerche, mi sono ispirata in particolare a John Wayne una figura iconica che ha resistito al tempo, anzi nel film penso di avere la camminata tipica di John Wayne.

per Sam Rockwell (che intrepreta un poliziotto nel film):
il tuo personaggio cambia molto nel corso del film. Inizialmente è un poliziotto violento, razzista sullo sfondo di un’America violenta, questo cambiamento significa che c’è sempre spazio per la redenzione?

Il mio personaggio affronta una sorta di viaggio interiore.

Deve far fronte ad uno spettro di emozioni molto ampio e la sua trasformazione, sul finale del film, è molto evidente, detto questo non penso che l’America sia più razzista di altre nazioni.

Ci sono persone che negli USA si oppongono al razzismo e si battono per i diritti civili, nel film non mostriamo semplicemente una città razzista ma una comunità in cui è presente, anche questo problema, come in tante città del mondo, purtroppo.

Per Martin McDonagh:
i tuoi personaggi sono molto ricchi di sfumatore, puoi dirci qualcosa del tuo processo creativo?

Basta guardare all’umanità che è in ciascuno di noi e partire dalla complessità della natura umana.

Non dobbiamo guardare in maniera troppo “netta“, non esistono solo eroi e cattivi, la vita è fatta di complessità e sfumature.

La protagonista  è sicuramente un’eroina ma rappresenta anche un antieroe nel corso del film. Quello che mi interessa è scavare l’umanità dei personaggi, vedere “oltre” ed esplorare tutte le caratteristiche di una persona nel bene e nel male.

Il segreto di questo film consiste nel cercare l’umanità in ogni personaggio.

Risponde anche Woody Harrelson:

Era tutto già scritto nel copione, i personaggi erano molto ben definiti, come attore per me il trucco sta nel recitare senza dare giudizi, senza giudicare il personaggio e le sue azioni.

Frances McDormand:
ho ricevuto questa sceneggiatura quando avevo 58 anni e la prima cosa che mi è venuta in mente (e che ho detto anche a Martin) è che non potevo fare la mamma, ma potevo essere una nonna, vista la mia età e l’età della figlia del mio personaggio, abbiamo dibattuto molto su questo punto con il regista, alla fine è stato mio marito a convincermi che avrei potuto e dovuto recitare in questo film ed intrepretare questo ruolo.

Per il regista Martin McDonagh:
ho ammirato molto l’equilibrio tra commedia e dramma in questo film, può raccontarci come nasce l’idea?

Nella mia testa tutto nasce circa 20 anni fa, stavo viaggiando per gli Stati Uniti e mi sono imbattuto in cartelloni pubblicitari che raccontavano qualcosa di analogo a quello che narriamo nel film, non ricordo le parole esatte, ma era qualcosa di tragico, di scuro. Non ho pensato a quello che era successo ma a chi aveva potuto commissionarli.

Per diversi anni non ci ho più pensato ma è un episodio che mi ha colptio molto.

Ho deciso che volevo raccontare la storia di una madre che affronta un dramma e decide di scrivere quei cartelloni pubblicitari per ottenere giustizia.

I miei precedenti film sono quasi tutti incentrati su personaggi maschili, questa volta volevo fare un film su una madre disposta a tutto, su una donna molto forte e Frances McDormand  mi è subito sembrata perfetta per questa parte basta pensare ai suoi precedenti lavori come Fargo o Blood simple.

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh il Trailer ufficiale:

Marco Pini
Marco Pini
Marco Pini si occupa di Web marketing, sviluppo web e web 2.0 da più di un decennio

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