lunedì, Novembre 18, 2024

The nightingale di Jennifer Kent in Conferenza Stampa a Venezia 75

The nightingale di Jennifer Kent raccontato in Conferenza Stampa a Venezia 75

The nightingale. Regista: Jennifer Kemt. Interpreti: Aisling Franciosi, Sam Claflin, Baykali Ganambarr, Damon Herriman, Harry Greenwood, Ewen Leslie, Michael Sheasby, Charlie Shotwell. Sceneggiatura: Jennifer Kent.

Sinossi The nightingale:
1825. Clare, una giovane detenuta irlandese, attraversa il selvaggio e aspro paesaggio della Tasmania per dare la caccia a un ufficiale britannico, spinta dalla vendetta per un terribile atto di violenza che l’uomo ha commesso nei confronti della sua famiglia. Per portare a termine l’impresa, si avvale di una guida aborigena di nome Billy, che a sua volta è traumatizzato da un passato intriso di violenza

Prima domanda per la regista Jennifer Kent:
Babadook (il precedente film di Jennifer Kent) è stato un grande successo perchè hai scelto questo progetto per il tuo secondo film?

E’ importante per me fare film su argomenti che mi interessano, mi hanno offerto tanti progetti ma se non ho passione ed entusiasmo rifiuto. Ho scelto di lavorare su tematiche molto attuali: razzismo, discriminazione, sfruttamento, questione di genere. Raccontando una storia ambientata durante il periodo coloniale. Il potere del cinema è creare “mondi“, non volevo fare un film didattico, volevo creare un mondo “mitico” ma reale.

Pur parlando di un periodo lontano (1825) le tematiche del film sono purtroppo molto attuali. Volevamo mostrare, oltre alla violenza sulla protagonista e sulla popolazione indigena, il rapporto tra natura ed essere umano, in un luogo inospitale ma bellissmo come la Tasmania. Il legame tra i personaggi cresce nel corso del film. Abbiamo fatto tante prove ma non abbiamo provato solo sulla sceneggiatura. Abbiamo lavorato sul rapporto tra i  personaggi vista la delicatezza dei temi che affrontiamo in The Nightingale: stupro, violenza, colonialismo.

Interviene l’attrice Aisling Franciosi (interprete di Clare nel film):
ho lottato fino alla morte per avere questo ruolo, dopo aver letto poche pagine della sceneggiatura ho capito che era un film fantastico, un ruolo molto difficile ma stimolante, dovendo affrontare tematiche molto attuali ed importanti per di più ambientato nel periodo della colonizzazione.

Sam Claflin (che interpreta l’ufficiale inglese in The Nightingale):
è stata una lezione di storia per me. Non sapevo molto del periodo coloniale ed ora di quel periodo mi vergogno molto, è stata una parte molto difficile da recitare. Dopo aver parlato con Jennifer Kent mi sono reso conto di quanto fosse importante raccontare quel periodo della nostra storia. I film come questi vanno condivisi, se ne deve parlare.

Per la regista Jennifer Kent:
ha scelto un film di genere ma fortemente autoriale, quanto ha messo del suo “intimo” in questa storia?

Le tematiche di questo film mi interessano molto. Volevo parlare della necessità di mantenere la nostra umanità in momenti brutali e difficili, il bisogno di comprensione, compassione e gentilezza elementi fondamentali e che caratterizzano il nostro essere umani. Dobbiamo reagire all’ignoranza con amore e compassione. Non abbiamo altre opzioni per migliorare la nostra società. Dobbiamo osare, viviamo in un mondo difficile, dobbiamo sostenere l’umanità.

Per Jennifer Kent:
è l’unica donna in concorso, come si sente?

Vorrei che altre registe fossero con me in conocorso, è importante che si lavori anche nel cinema per la parità di genere. Nightingale parla della necessità del rispetto del femminile in tutti i campi: natura, vita, cultura. E’ importante rappresentare, oltre al “genere”, anche le minoranze penso ai cineasti indigeni, o a cineasti che non hanno un genere ben definito, la strada è ancora lunga.

Per la regista:
è un film molto forte, sulla brutalità del colonialismo e la violenza sulle donne, c’è stata resistenza per realizzare questo film?

Io vengo da una famiglia che non mi ha mai negato nulla. Credo che anche registe donne possano realizzare film di questo tipo, sono stata fortunata e non ho trovato resistenze nel realizzare il film. Abbiamo girato scene di grande violenza, provandole molto così da far prendere confidenza agli attori, ho avuto la fortuna di lavorare con un grande cast. 

Per Jennifer Kent:
ho molto apprezzato la commistione tra cultura irlandese e cultura aborigena…

Sono contenta che abbia notato questa commistione tra due culture, simili sotto molti punti di vista: amore per la danza, per il canto, rispetto verso la natura.

Siamo tutti esseri umani e siamo molto più simili di quanto pensiamo, volevo dare anche un messaggio di speranza in questo film. Raccontare la storia degli aborigeni della Tasmania, per far conoscere una cultura praticamente scomparsa. Gli irlandesi sono stati colonizzati prima della Tasmania e i due protagonisti parlano del rispetto negato ai loro popoli.

Per la protagonista Aisling Franciosi:
il suo personaggio si trasforma nel corso del film e diventa molto potente, come ha lavorato su questa parte?

Questo ruolo l’ho amato fin dall’inizio, un personaggio femminile molto complesso, molto raro da vedere al cinema. Ho lavorato tanto sul trauma, sulla violenza, per interpretare al meglio il viaggio del mio personaggio dallo stupro subito ho anche parlato con delle vittime per prepararmi al film ed una volta che senti queste storie è impossibile non provare un grande dolore. La sceneggiatura era straordinaria ed ho avuto fortuna, volevo fare una interpretazione realistica, vera. Nel film ci sono diverse scene in cui canto. Ho sempre cantato e nel mandare il primo provino ho scelto di proprio di inviare una canzone in lingua gaelica vista l’importanza che riveste il canto in questo film.

Marco Pini
Marco Pini
Marco Pini si occupa di Web marketing, sviluppo web e web 2.0 da più di un decennio

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