Jim & Andy: The Great Beyond – The story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton di Chris Smith – fuori concorso – la conferenza stampa a Venezia 74
Nel 1999 Jim Carrey interpreta la parte di Andy Kaufman nel film biografico Man on the Moon. Nel film documentario In Jim & Andy: the Great Beyond – the story of Jim Carrey & Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton, Jim Carrey guarda a quei momenti diciotto anni dopo e riflette sul viaggio spirituale della sua carriera. Lo raccontano in conferenza stampa a Venezia 74 l’attore Jim Carrey ed il regista Chris Smith.
Prima domanda per l’attore Jim Carrey:
nella tua carriera hai interpretato grandi personaggi regalandoci interpretazioni molto “forti” e molto personali, hai mai pensato di fare il regista?
Ci ho pensato ma faccio l’attore – risponde Jim Carrey.
Non ho intenzione al momento di smettere di fare l’attore, certo non mi piace limitarmi a recitare, amo esplorare sempre in modo eccentrico i personaggi che interpreto, mi piace essere chiamato in causa sui personaggi, dare la mia opinione al regista, magari entrare ad esempio in alcune scelte riguardo al copione.
Sicuramente se non facessi l’attore mi piacerebbe fare il regista. Per questo film abbiamo utilizzato molto materiale già pronto e girato dietro le quinte di Man on the moon.
Penso che nel film il vero attore sia Andy Kaufman che devo sempre ringraziare per avermi lasciato libero di esprimermi al meglio, con grande naturalezza.
per Jim Carrey:
E’ un attore unico, di grande genialità comica ma con un lato fragile e malinconico, ce ne può parlare?
Nella mia personalità convivono entrambe queste anime.
All’inizio della mia carriera ho puntato a creare personaggi forti e unici, via via che reciti diventi anche tu un personaggio.
Come attore sono un insieme di idee frutto anche del mio carattere, del mio retaggio culturale e personale, questo succede anche nella vita reale dove tutti siamo dei collage frutto di idee differenti di esperienze e di culture varie e alla fine combiniamo e filtriamo continuamente tutti questi fattori…. siamo esseri complessi.
Questo film non è soltanto una retrospettiva dell’effetto che Andy Kaufman ha avuto sul mio lavoro come attore ma anche dell’effetto che Andy ha avuto sulla mia persona.
Dal documentario si vede bene come Andy Kaufman non sia interessato solo alla mia “maschera” ma anche al mio io profondo, vede al di là della mia comicità e vede oltre il “ridicolo” che a volte incarno sul set, mi considero sempre impegnato verso una ricerca spirituale nei miei film e voglio sempre cercare di andare oltre la comicità.
Per Jim Carrey:
considero al tua comicità, penso ad esempio a film come The mask, come sovversiva ed audace e non la trovo nei film comici contemporanei…
Penso che anche oggi ci siano grandi talenti comici e grandi artisti.
Per quanto mi riguarda io non volevo far parte di Hollywood volevo sovvertirla, volevo prendere in giro le persone con un grande ego, nel regno delle maschere volevo essere onesto sempre e l’onestà è sicuramente sovversiva in un mondo in cui tutti recitano una parte ed abbiamo una maschera da indossare.
per Jim Carrey:
poco prima di questo documentario ne è uscito un altro sulla sua attività di pittore ce ne può parlare?
L’arte abbraccia tutta la mia vita, mi piace molto dipingere, proprio ieri ho ultimato un quadro che mi piacerebbe molto mostrarvi, fin da piccolo ho avuto un grande amore per la pittura, volevo sempre disegnare, mi sarebbe piaciuto fare fumetti.